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Addio a Paolo Rossi, la vera storia sul rifiuto al Napoli

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Il 2020 è stato un anno davvero funesto per il calcio: dopo Diego Armando Maradona se n’è andato anche Paolo Rossi, all’età di 64 anni, stroncato da un male incurabile.

Fu il trascinatore assoluto dell’Italia che, nell’82, vinse la coppa del Mondo in Spagna, diventando anche il capocannoniere della competizione e conquistando quello stesso anno il Pallone d’Oro.

A Napoli però è ricordato anche per il clamoroso rifiuto alla maglia azzurra nell’estate del 1979. Quell’anno Rossi retrocesse clamorosamente col Vicenza, ma era impensabile che un calciatore del suo calibro potesse giocare in serie cadetta.

Si fece sotto il Napoli di Ferlaino e sembrò che la trattativa era ormai chiusa. Gli sponsor personali di Rossi però non gradivano particolarmente la piazza di Napoli, poiché significava uscire dal grande giro. Lo stesso attaccante preferiva altre mete più ambiziose, Juventus in primis o, come alternativa, il Milan.

In effetti il Napoli di quegli anni galleggiava a metà classifica e non poteva garantire a Pablito la possibilità di competere per coppe o scudetti. Alla fine Rossi optò per un prestito al Perugia, reduce da un clamoroso secondo posto ed il record di imbattibilità.

Ebbene il 20 ottobre Rossi venne a giocare con la maglia del Perugia a Napoli, dove quasi 90.000 tifosi si riversarono allo stadio, quasi tutti con un fischietto in bocca, per esprimere il loro disappunto nei suoi confronti.

Proprio a Perugia Rossi però fu coinvolto in una brutta storia di calcioscommesse, venendo squalificato per 2 anni. Pablito si professò sempre innocente, ma si rifece con gli interessi giocando un Mondiale da favola e trascinando l’Italia alla vittoria con 6 gol.

A distanza di anni, dopo aver appeso le scarpe al chiodo, Rossi rivelò di non aver mai rifiutato la città, quanto piuttosto la squadra che non gli garantiva palcoscenici importanti. Solo 6 anni dopo arrivò Maradona ed il Napoli iniziò ad essere competitivo.

Un’altra stella volata in cielo ad illuminare il paradiso del calcio. Ciao Pablito.

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Redazione Napoli

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