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Muore Tito Stagno, cronista dell'allunaggio

Addio a Tito Stagno, cronista dell’allunaggio

Pubblicato il 1 Febbraio, 2022

“Ha toccato! Ha toccato in questo momento il suolo lunare”‘: fu questa la frase pronunciata da Tito Stagno, il giorno dell’allunaggio, il 20 luglio 1969. Il giornalista Rai è morto all’età di 92 anni, come annunciano le testate di servizio pubblico. Un protagonista del proprio tempo. Dalle cuffie, ascoltava il dialogo tra gli astronauti e la centrale di Houston. I tecnici Nasa dissero “Reached Land“, il suolo lunare era stato raggiunto. Quel giorno degli anni Sessanta, si trattò di 25 ore di trasmissione, dallo studio 3 di via Teulada, in collegamento con Houston. Là c’era Ruggero Orlando. Stagno ricordava la maratona: “una stagione di entusiasmi, di coraggio, di desiderio di conoscenza che si rivelò poi troppo breve”.

Chi era Tito Stagno

Tito Stagno era nato a Cagliari il 4 gennaio 1930: molto noto il suo mezzobusto in televisione, negli anni ’60 e ’70. Lo interessava la vicenda Sputnik, lanciato nel 1957. Queste le sue parole: “Me ne occupai io e da allora quel settore in ascesa divenne un po’ il mio.

Stagno e Orlando: rivalità?

Secondo lui era “leggenda” il racconto della disparità di opinioni con Ruggero Orlando, appunto nel corso della telecronaca dell’allunaggio. ”Eravamo molto amici: comunque, anche per motivi tecnici, io diedi la notizia 20 secondi prima di lui”.

Confessioni di un telecronista lunatico

Inviato speciale al seguito dei grandi nomi del Novecento e responsabile della Domenica Sportiva, dal 1976 al 1995, Tito Stagno ha scritto un’autobiografia: Mister Moonlight – Confessioni di un telecronista lunatico. Un lavoro a quattro mani con Sergio Benoni, edizioni Minimum Fax. Si trattava dell’avventurosa “biografia di un ragazzino della provincia italiana del dopoguerra che passa i pomeriggi al cinema e che all’improvviso si trova catapultato sul palcoscenico della storia, e qui si gioca la vita. Con tutta la consapevolezza che non basta essere testimoni del proprio tempo ma bisogna esserne, con curiosità e coraggio, protagonisti”.

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