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Adesca un anziano pontino, si apparta con lui e lo deruba: nei guai una donna di 36 anni

E’ stato adescato, è proprio il caso di dirlo, dalla ragazza, straniera di 36 anni, mentre passeggiava per le vie del centro di Sezze. Dopo essersi appartato con lei, l’uomo si accorgeva di essere stato derubato

Pubblicato il 22 Marzo, 2023

E’ stata arrestata dai Carabinieri della Stazione di Sezze, in flagranza del reato di furto aggravato ed estorsione; si tratta di una donna di 36 anni di origini straniere che ha sottratto 65 Euro ed un telefono cellulare ad un uomo anziano. Non solo: dopo pretendeva la cifra di 300 euro per farselo restituire. 

L’approccio all’uomo è avvenuto nel centro città, dove stava passeggiando. La donna lo ha avvicinato e lo ha baciato sulla guancia iniziando a dialogare con lui. Non ci voleva molto, poi, per convincerlo ad allontanarsi insieme con la macchina dell’uomo. 

I due raggiungevano una zona appartata: dopo alcune effusioni, lui si accorgeva dell’ammanco e chiedeva alla donna la restituzione. Decideva quindi di allertare i carabinieri, e proprio in quel momento si accorgeva di non aver più neanche il telefono cellulare. A questo punto lei lo ricattava, pretendendo la cifra di 300 euro per la restituzione dell’apparecchio elettronico. A nulla serviva la protesta della persona che lamentava il fatto di non possedere tale cifra; ma lei era inflessibile e lo costringeva ad andare al bancomat a ritirare i soldi.  

A questo punto lui si allontanava per effettuare il prelievo e nel contempo allertava i carabinieri: i militari, in abiti civili, raggiungevano l’anziano sul posto dell’appuntamento dato dalla donna per lo scambio la osservavano avvicinarsi all’uomo; prendeva i soldi ma manteneva per sé il cellulare. A questo punto l’intervento dei militari che dopo aver sottoposto a perquisizione personale la ladra, rinvenivano i soldi estorti all’anziano ed il telefono. 

Dopo le formalità di rito, la donna veniva tratta in arresto e, su disposizione del PM di turno presso la Procura  della Repubblica di Latina, la donna veniva tradotta presso la sua abitazione in regime di arresti domiciliari a  disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

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