Afghanistan, Nosiglia: “dare stabilità e qualità all’accoglienza”

Leggi l'articolo completo

Anche l’Arcivescovo di Torino, Mons. Cesare Nosiglia, è intervenuto sulla questione Afghanistan e sul tema dell’accoglienza, di grande attualità anche per il Torinese. Solo da poco infatti, a Settimo Torinese è giunto un gruppo di ben 94 profughi afghani, 42 dei quali sono bambini.

Ecco le parole dell’arcivescovo Nosiglia: “Ieri, nelle celebrazioni comunitarie dell’Eucaristia abbiamo pregato per chiedere a Dio il dono della pace e la volontà ferma di cercare, nel dialogo, quanto unisce più che quello che divide. Siamo coinvolti anche noi, come Chiese di Torino e di Susa, nell’impegno ad aiutare quelle persone e quelle famiglie che, per diversi motivi, stanno lasciando il loro Paese. Una parte di queste persone è attesa in Italia e un gruppo è già stato temporaneamente accolto in Piemonte. Occorre, adesso, provare a dare stabilità e qualità all’accoglienza.

Oso rivolgere ancora questo appello proprio perché so di poter contare sulla risposta pronta e generosa di comunità e famiglie. Per noi credenti non si tratta solamente di collaborare a una «azione umanitaria», ma di mettere in pratica quel richiamo all’accoglienza e al servizio del prossimo che ci vengono direttamente dall’adesione al Vangelo di Gesù Cristo. Leggiamo nella Lettera agli Ebrei: «L’amore fraterno resti saldo. Non dimenticate l’ospitalità; alcuni, praticandola, senza saperlo hanno accolto degli angeli» (Eb. 13, 1-2)“.

L’invito all’accoglienza dell’arcivescovo Nosiglia

“Vi chiedo dunque – ha proseguito Nosiglia- un ulteriore sforzo per mettere a disposizione di questi fratelli qualche opportunità di accoglienza abitativa e di primo accompagnamento ai bisogni personali.

Comunità parrocchiali – singolarmente o congiuntamente nell’ambito delle Unità Pastorali – comunità e fraternità religiose, gruppi di famiglie o gruppi di impegno religioso valutino come sia loro possibile accogliere una o più persone tra questi nuovi ospiti, in locali comunitari o privati; attraverso il sostegno delle Caritas Parrocchiali e dei gruppi di volontariato provino ad ipotizzare una strategia operativa locale per ben gestire questo segno di prossimità e per animare adeguatamente tutta la comunità e il territorio; comunichino la disponibilità all’Ufficio di Pastorale dei Migranti della nostra diocesi che potrà, così, indirizzare e coordinare in base alle necessità che verranno segnalate (segreteria@upmtorino.it; 011.2462092/011.2462443).

La nostra disponibilità non è supplenza, ma si integra nel percorso che Prefetture ed Enti Locali stanno costruendo e con essi le azioni saranno coordinate e definite.”

Leggi anche: AFGHANISTAN, SPARI ALL’AEROPORTO DI KABUL: 1 MORTO

Leggi l'articolo completo
Redazione Torino 1

Recent Posts

Cucina di Sardegna: “Burrida alla cagliaritana”, ricetta di Itala Testa

Ingredienti per la burrida: un gattuccio di circa un chilo e 500 grammi; 10 noci;…

28 minuti ago

Pd, licenziata con figlia piccola: “Non mi pagano stipendio e Tfr. Elly Schlein non risponde, che delusione”

Madre di una bambina e licenziata. Una vicenda come tante, purtroppo. Ma colpisce ancor di…

31 minuti ago

Sinner di nuovo in campo 18 giorni dopo il ritiro

Rieccolo in campo. Diciotto giorni dopo la partita vinta a Madrid con Karen Khachanov e…

1 ora ago

Allegri, l’amarezza di Rabiot e la riconoscenza di Gatti: “Meritavi un addio diverso”

"Meritavi un addio diverso". Adrien Rabiot non si nasconde e critica pubblicamente la decisione a…

2 ore ago

Acireale, minaccia di morte il suo legale: dai domiciliari finisce in carcere

Gli agenti della Squadra Investigativa del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Acireale hanno dato esecuzione…

4 ore ago

Choc a Como, ritrovata una donna senza vita in un parcheggio: è giallo

Una tragica notizia ha svegliato questa mattina Como, dove è stato ritrovato il corpo di…

4 ore ago