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Calcio, i giovani del Monte San Biagio aggrediti a calci e pugni dopo una gara a Velletri

Pubblicato il 15 Novembre, 2021

Un episodio vergognoso, e sul quale sarà bene che la giustizia sportiva, ma anche quella ordinaria, faccia pienamente luce, quello accaduto sabato scorso, 13 novembre, alla formazione under 19 del Monte San Biagio, impegnata nella terza giornata del campionato Under 19 provinciale.

A raccontare l’incredibile epilogo di quanto accaduto sul campo di Velletri, è il tecnico dell’undici monticiano, Gianluca Feudi, che ai microfoni dei colleghi di sportpontino.it narra di un pomeriggio di ordinaria follia.

“E’ una cosa che in tanti anni di calcio – racconta il tecnico – non mi era mai accaduta. Siamo stati aggrediti fisicamente senza un motivo. Ma andiamo con ordine.

Sabato scorso ci siamo recati a Velletri per una partita di Under 19 provinciale. Una partita tranquilla, tutto sommato, senza episodi di rilievo (è finita zero a zero, n.d.r.). Già durante il match avevo capito che qualcosa non andava. Gli avversari, soprattutto a palla lontana e quando l’arbitro non guardava (a livello provinciale non arbitra una terna, ma solo l’arbitro, n.d.r.), continuavano a colpire i miei in maniera gratuita: calci e pugni, ripeto, senza un motivo.
Non solo. In tribuna un gruppo di una decina di persone, per tutta la partita non ha fatto altro che insultarci, sputavano ai miei quando capitavano da quelle parti e davano calci alla panchina, forse per intimorirci. Il mister loro a fine partita mi ha anche chiesto scusa per il comportamento dei giocatori, evidentemente conscio del fatto di avere alcuni elementi fuori controllo.

Pensavo che fosse finita lì, ma il peggio doveva arrivare.

All’uscita dall’impianto siamo stati costretti a passare da una porta molto stretta, e queste stesse persone ci aspettavano fuori. Premesso che non c’era un solo dirigente dell’altra società, ne un uomo in divisa qualsiasi. Ci hanno preso a calci e pugni. Si sono accaniti su un gruppo di minorenni in maniera vigliacca e subdola. Noi grandi abbiamo cercato di proteggere i ragazzi e di farli salire sul pullman ed alla fine ci siamo riusciti. Un ragazzo ha perso il telefono nel parapiglia e glielo hanno fracassato.

Per fortuna alla fine nessuno si è fatto male in maniera seria.

Non so se l’obiettivo eravamo noi, per qualche motivo, o succede con tutti quello che vanno li a giocare. Oggi è successo a noi, tra due sabati toccherà a qualcun altro. Spero che chi di dovere intervenga”.

Una brutta, bruttissima storia, insomma, che non avremmo mai voluto raccontare.

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