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Ai lavoratori Gkn il premio “Collettivo di Fabbrica dell’anno”

Pubblicato il 29 Novembre, 2021

Alla fine, investito da un coro unanime di critiche, lo studio legale “LabLaw Rotondi & Partners“, ha deciso di rimuovere dalla pagina Facebook il post, contestatissimo, in cui il team legale, coordinato dall’avvocato Francesco Rotondi, si vantava di aver ricevuto, dalla rivista Top Legal, il premio come “Studio dell’anno – Lavoro 2021” con la seguente, incredibile, motivazione: “Stimato per la proattività e la lungimiranza con cui affianca i clienti. Come nell’assistenza a Gkn per la chiusura dello stabilimento fiorentino e l’esubero di circa 430 dipendenti”. Premiati, o almeno questa è l’interpretazione pressoché unanime, per aver licenziato gli oltre 400 lavoratori dello stabilimento Gkn di Firenze. Inevitabili le reazioni – indignate -di migliaia di utenti dei social, oltreché di gran parte del mondo politico e sindacale: “Bracconieri del diritto del lavoro”, li ha definiti senza mezzi termini il segretario nazionale della Fiom-Cgil Michele De Palma.

Il post, poi rimosso, dallo studio legale LabLaw

Per provare a spegnere il fuoco delle polemiche, e rispondere alle accuse di “cinismo” e insensibilità, Rotondi ha diffuso un video in cui sostiene che “nessuno ha licenziato 430 persone e nessuno in questo momento ha voglia di licenziarle. Il mio studio da oltre trent’anni non fa altro che cercare soluzioni per le imprese che a noi si rivolgono per la gestione di questi problemi occupazionali”. Una spiegazione che, però, non è apparsa per nulla convincente, o forse addirittura una pezza peggiore del buco, a giudicare anche dai commenti, migliaia e tutti critici, che sono apparsi nelle pagine, come quella di “Repubblica”, che hanno rilanciato il video. Eccone alcuni.

Alcuni commenti apparsi sulla pagina di Repubblica

Ma la risposta più significativa a Rotondi è arrivata dai diretti interessati, quei lavoratori Gkn, licenziati dall’azienda via mail, che da mesi mobilitano, nelle piazze e sul web, migliaia e migliaia di persone a sostegno della loro vertenza e, più in generale, contro le delocalizzazioni selvagge, riuscendo ad estendere la protesta anche in altri stabilimenti e a coinvolgere la cittadinanza nella loro lotta. Una vertenza che sta facendo scuola per la capacità di mobilitare e per l’uso efficace, intelligente, innovativo, popolare che hanno saputo fare dei social come strumento di amplificazione della lotta. Una lotta costante e determinata per la quale, loro sì, meritebbero un premio, il premio. E in effetti, con il registro empatico e spesso ironico che ha caratterizzato la loro comunicazione, i lavoratori Gkn il premio se lo sono dati davvero: “Siamo orgogliosi di annunciare – è il messaggio apparso sulla loro pagina Facebook – che Collettivo di fabbrica Gkn Firenze #insorgiamo ha vinto il premio come “Collettivo di fabbrica dell’anno” con la seguente motivazione: “Stimato per l’attivismo e la lungimiranza con cui assiste lo Stato italiano nell’evitare la delocalizzazione di stabilimenti produttivi e per la tenacia con cui prova a dotare il paese di leggi, dignità e fiducia per evitare di essere depredato da multinazionali e fondi finanziari. Sempre allegri bisogna stare che il nostro piangere fa male al re”. Premio meritatissimo, chapeau.

Massimo Malerba

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