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Alessandro Haber

Alessandro Haber: “Sono costretto su una sedia a rotelle”

Pubblicato il 17 Novembre, 2022

“Sto facendo terapie per una operazione che non è andata bene. Poi ne ho fatta un’altra. Sto provando a riprendermi. Fatto sta che guardo il mondo a mezz’altezza”.

Così Alessandro Haber.

Da otto mesi è costretto su una sedia a rotelle.

L’attore bolognese di 75 anni ha raccontato la sua disavventura.

Haber ha spiegato che la sua situazione attuale è la conseguenza di un’operazione chirurgica andata a male.

L’attore emiliano, che in carriera ha vinto un David di Donatello, un Globo d’oro e cinque Nastri d’argento, sta cercando di reagire: “Lavoro, provo in teatro, vado ai concerti, ma non è facile, perché non sono autonomo”.

Haber è sposato con l’attrice romana Antonella Bavaro, da cui ha avuto nel 2004 una figlia. Prima dello sfortunato intervento Haber stava girando i teatri italiani interpretando gli scritti e le poesie dello scrittore cult americano Charles Bukowski con lo spettacolo Haberowski.

Nato a Bologna il 19 gennaio 1947 da padre rumeno, di origine ebraica, e madre italiana, Haber ha visssuto i primi anni in Israele, per poi rientrare a nove anni. Il primo ruolo lo ottenne nel 1967, interpretando Rospo nel film di Marco Bellocchio La Cina è vicina. Fu protagomnista però solo 20 anni dopo quando Pupi Avati lo volle nella pellicola Regalo di Natale. Dal comico al drammatico Haber ha abbracciato in toto la professione. Fu anche in Fantozzi e in Amici miei, Atto II. 

Negli anni novanta lo vediamo in Parenti serpenti del 1992 di Mario Monicelli. Poi ci fu la parentesi di quattro film di Leonardo Pieraccioni: I laureati del 1995, Il ciclone del 1996, un cameo in Fuochi d’artificio del 1997 e Il paradiso all’improvviso del 2003. 

Ma è il teatro la sua vera passione dove si cimenta in Orgia di Pier Paolo Pasolini, Woyzeck di Georg Büchner, Arlecchino, Ugo di Carla Vistarini, Scacco pazzo (che portò sul grande schermo come regista) e L’avaro di Molière. Nel 2002 per le sue doti sul palcoscenico riceve il Premio Gassman (miglior attore per l’interpretazione di Zio Vanja nell’omonimo testo di Anton Čechov). Nel 2010 ha partecipato al film documentario Pupi Avati, ieri oggi domani, dedicato al regista Pupi Avati. Nel 2018 è il Cardinale Mazzarino nel film Moschettieri del re – La penultima missione, diretto da Giovanni Veronesi. Nel 2019, dopo 15 anni, è ancora con Pupi Avati nel suo film Il signor Diavolo.

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