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Alex Pompa

Alex Pompa: appello bis per il giovane che ha ucciso il padre per difendere la madre

Pubblicato il 5 Luglio 2024

“Sono estremamente felice. Ero preoccupato che Alex dovesse costituirsi e andare a scontare la pena che ho sempre considerato ingiusta”. E’ il commento di Claudio Strata, il legale che difende Alex Pompa.

“Continuo a pensare che non se la meriti. Ora aspettiamo il giudizio davanti a un’altra sezione con un po’ più di fiducia”, aggiunge a Il Messaggero.

La Cassazione ha accolto la richiesta della Procura generale, che si era opposta alla condanna del giovane che a Collegno, in provincia di Torino, nell’aprile del 2020 ha ucciso il padre per difendere la madre aggredita per l’ennesima volta durante una delle consuete liti col marito violento.

Pompa, dopo l’assoluzione in primo grado per legittima difesa, il 13 dicembre dello scorso anno è stato condannato a sei anni e due mesi di reclusione dalla corte d’Assise di appello di Torino.

“La Cassazione ha parlato giustamente di motivazione della sentenza d’appello molto povera, che non aveva preso in considerazione la stragrande maggioranza degli elementi probatori di carattere oggettivo. Questo era il punto su cui anche noi facevamo molto affidamento”, spiega l’avvocato del giovane.

“Noi restiamo convinti che la sentenza di primo grado fosse corretta e che quella di secondo grado fosse partita da una posizione di estremo rigore se non addirittura da una posizione preconcetta”, conclude.