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Alluvione in Emilia Romagna, beffati i residenti che hanno assicurato la casa: nessun risarcimento

Pubblicato il 27 Maggio, 2023

Oltre ai danni causati dall’alluvione in Emilia Romagna, ora anche la beffa.

I residenti che hanno un’assicurazione sulla propria abitazione (non molti, dal momento che in tutta Italia solo il 5% delle case sono assicurate) è molto probabile che non riceveranno alcun risarcimento, perché i contratti stipulati non garantiscono copertura in casi di eventi catastrofali naturali e ambientali come quello avvenuto alcune settimane fa. In questa situazione si trovano molti cittadini di Cesena, Faenza e Forlì.

Le cantine ancora allagate e invase dal fango, racconta La Repubblica, sono ancora molte. Le strade sono piene di rifiuti da smaltire e, a tutto ciò, si aggiunge l’allerta sanitaria lanciato dalle autorità che monitorano le acque stagnanti che potrebbero essere contaminate da reflui provenienti da sistemi fognari o da sostanze chimiche e da rifiuti agricoli o industriali. Il rischio di infezioni è alto. 

“Ci dispiace, ma la sua polizza non copre eventi come questo”,

è la risposta che viene fornita alla maggior parte delle persone che in questi giorni stanno contattando le proprie agenzie, i sindacati o le associazioni di piccoli proprietari immobiliari per far fronte ai tanti disagi, come cantine allagate, ascensori danneggiati dall’acqua, pianerottoli e vani scala ricoperti di melma.

È bizzarro, se si pensa che l’Italia è un Paese sempre più soggetto a eventi climatici estremi.

Secondo le statistiche di Ania, risalenti al 31 marzo 2022, le case assicurate in tutto il territorio sono però solo il 5% per poco meno di 1,4 milioni di polizze con l’estensione alle catastrofi naturali (erano 1,4 nel 2021, 1,2 milioni nel 2020, 826 mila nel 2019, ma solo 440 mila nel 2016).

Tra queste rientrano le coperture per il solo rischio di terremoto (579 mila), per quello di alluvione (275 mila) e di entrambe le calamità (496 mila). Analizzando la distribuzione sul territorio, si evince che solo a Trento, Firenze, Siena, Mantova e Brescia si arriva al 10% di case assicurate. In Emilia-Romagna sono Bologna, Ferrara, Modena e Reggio Emilia a presentare l’incidenza più elevata (oltre l’8%), mentre a Parma è pari a circa 7%. A Milano si arriva al 7,5 %, a Roma al 4% e a Napoli l’1,7%.

Da Allianz a Generali, sono molte le compagnie assicurative che hanno già attivato misure straordinarie per sostenere clienti e agenti delle aree alluvionate.

Anapa (Associazione nazionale agenti professionisti di assicurazione), però, con un comunicato, ha chiesto loro di disporre anche degli anticipi sui futuri risarcimenti, anche nei casi in cui questo non è previsto dai contratti.

Il sindacato stesso, poi, si impegna ad accelerare il più possibile le perizie e l’iter delle pratiche per il pagamento dei sinistri.

“Non solo le polizze sugli edifici ed i fabbricati sono interessate a queste coperture – si legge nella nota – Anche le rc auto aggiungono come garanzia accessoria quella relativa a simili eventi, ma va richiesta dall’assicurato. Pochi la fanno e il risultato sarà che molti veicoli distrutti in questi giorni dalle acque o dalle frane non riusciranno ad essere risarciti. Anche molti altri rami assicurativi (polizze agricole, di responsabilità civile, ecc) possono includere esclusioni quando la causa scatenante di un sinistro è una catastrofe naturale”.

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