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Andrea Purgatori

Andrea Purgatori: quel che emerge dall’autopsia

Pubblicato il 31 Luglio 2023

“Quanto emerso finora dagli esami autoptici consolida le nostre tesi, ovvero che Purgatori sarebbe stato colpito da ischemie cerebrali”.

È quanto riferiscono i legali della famiglia del giornalista Andrea Purgatori, Michele e Alessandro Gentiloni.

Dopo questa prima dichiarazione Gentiloni, però, precisa: “Si specifica che le operazioni di autopsia riprenderanno il 6 settembre 2023 è solamente al termine tutte le ipotesi investigative, ivi comprese le ischemie, potranno essere confermate o smentite”, riferisce il Corriere.

I primi risultati dell’esame autoptico condotto dal professore Luigi Marsella dell’Università di Tor Vergata sul corpo avevano fatto riferimento a un “problema cardiopolmonare”. Ancora dubbi riguardo alla presenza di un’infezione, esclusa al momento, ma su cui gli esperti si riservano ancora la risposta definitiva dopo ulteriori analisi.

L’autopsia è stata effettuata su richiesta dei familiari e su ordine della Procura di Roma. I pm hanno avviato un’indagine proprio per verificare se la diagnosi della malattia dell’inviato del Corriere della Sera e conduttore di Atlantide su La7 fosse stata sbagliata e di conseguenza errate anche le cure a cui è stato sottoposto. 

Sono indagati omicidio colposo i professori della clinica privata Pio XI Gianfranco Gualdi, responsabile della Radiologia e Claudio Di Biasi entrambidifesi dall’avvocato Fabio Lattanzi. Si tratta dei sanitari che, lo scorso maggio, gli diagnosticarono un tumore avanzato, con metastasi al cervello. 

“Ci sarebbe stata una vera e propria lite tra esperti riguardo ai risultati di una tac”, secondo quanto riferito dalla famiglia.

Nello specifico, il professor Gualdi era convinto dell’esistenza di un tumore che dal polmone si era diffuso al cervello. Mentre altri esperti, fra i quali il professor Alessandro Bozzao (ordinario di Neuroradiologia alla Sapienza), avevano individuato solo ischemie diffuse.

Stessa tesi delle ischemie, ora confermata dall’autopsia, era quella propugnata dai medici del centro Humanitas di Rozzano a cui Purgatori si era rivolto quando l’esito dei trattamenti radiologici era apparso dubbio.