Il suono della prima campanella ha dichiarato l’inizio dell’anno scolastico, ma non la fine delle polemiche tra Regione e governo che hanno infuocato questo ultimo periodo. Il primo giorno di scuola sembra essere filato liscio, nonostante le giuste preoccupazioni che l’avevano preceduto, anche se le carenze di insegnanti e dei nuovi banchi monoposto hanno costretto molti alunni a tornare alla didattica a distanza, proprio come ai tempi del lockdown. La giunta regionale ha presenziato all’apertura dell’anno scolastico in forze, distribuendosi in vari istituti della regione, e in una di queste occasioni il governatore Cirio ha continuato la polemica intrapresa da giorni con la ministra Azzolina. “L’anno scolastico in Piemonte parte con 20mila posti dell’organico da coprire. Una criticità che riguarda soprattutto gli insegnanti di sostegno e che nell’anno del Covid è ingiustificabile, perché ci sono stati mesi di tempo per risolvere quella che doveva essere una priorità e che quest’anno non è solo un problema di didattica, ma anche di sicurezza sanitaria”. Poi Cirio è tornato sull’ordinanza regionale che potrebbe essere impugnata dal governo: “La Regione è convinta di essere nel giusto e non arretra di un passo, se l’ordinanza sarà impugnata, la Regione la difenderà nelle sedi opportune”. E ha sottolineato come l’ordinanza, che chiede alle scuole di verificare che la misurazione della febbre sia stata effettivamente rilevata dalle famiglie è in vigore e sta funzionando bene.
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