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Anpi: “Venga ritirato il calendario dell’Esercito” (VIDEO)

Pubblicato il 18 Gennaio 2024

“L’Anpi chiede che venga ritirato il calendario dell’Esercito 2024, anche se ormai purtroppo è già in circolazione”.

Così il presidente dell’associazione dei partigiani, Gianfranco Pagliarulo.

“Prendiamo atto – aggiunge – che c’è una minoranza filofascista che vuole riscrivere la storia d’Italia”.

“È inaccettabile – evidenzia Pagliarulo – Si tratta di un atto che nasconde una doppia operazione politica. Da una parte si vuole rappresentare una continuità istituzionale quando, invece, c’è stata una rottura radicale tra il regime fascista e la repubblica antifascista”.

“Ovviamente nessuno dimentica i soldati, anzi. Nessuno dimentica che sono stati mandati allo sbaraglio anche l’8 settembre quando il Re è andato a Brindisi. Una cosa, però, sono i soldati e una cosa è l’istituzione dell’Esercito”, sottolinea.

“Non dobbiamo dimenticare i generali criminali di guerra mai processati, o se processati, mai condannati o se condannati mai andati in galera. Da un altro lato si mette sullo stesso piano il nuovo esercito italiano con l’esercito di Salò”, conclude.

Il titolo del calendario 2024 dell’Esercito, “Per l’Italia sempre… prima e dopo l’8 settembre 1943”, “si pone nel solco del tentativo di riabilitazione del Ventennio e dell’amnesia sulle responsabilità, tutte italiane, del fascismo”.

Lo afferma il vicecapogruppo di Avs alla Camera Marco Grimaldi in un’interrogazione al ministro della Difesa Guido Crosetto, sottolineando come “è vero che scorrendo i nomi degli Ufficiali, Sottufficiali e Soldati insigniti della Medaglia d’Oro al Valor Militare riportati nel calendario, si tratta nella maggior parte dei casi di figure che si sono distinte nella lotta di Liberazione e in gran parte aderenti alla Resistenza ma compare anche il nome di Giuseppe Izzo, che nel settembre 1938 partì volontario per la guerra di Spagna a fianco dei franchisti”.

Nell’interrogazione depositata, Grimaldi chiede a Crosetto “se non intenda, per quanto di competenza, adoperarsi affinché venga modificato il titolo e la descrizione del calendario rimuovendo qualsiasi riferimento teso a sminuire il periodo della dittatura fascista e vengano ritirate le copie del calendario disponibili in commercio”.

Il deputato di Avs, inoltre, in una nota ricorda che “di sono già state edizioni” del calendario “dedicate a rievocazioni di fatti storici, chiaramente in concomitanza di anniversari (nel 2023 l’armistizio del 1943, nel 2017 lo scoppio della Grande Guerra nel 1917). Questa volta però – aggiunge -, l’anniversario non c’è e l’intento di normalizzare il periodo storico della dittatura fascista appare evidente e arbitrario. E non si può non dire che venti di revisionismo soffiano attorno alle più alte cariche dello Stato e si riverberano a ogni livello. È un fatto che il calendario sia sponsorizzato in tutta Italia dalla Sottosegretaria Isabella Rauti, figlia di Pino Rauti”.