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Apertura anno scolastico, chiarimenti in Commissione. Le ultime notizie

Apertura anno scolastico, ecco le ultime novità

Pubblicato il 14 Luglio, 2020

Un tema molto complicato, quello della ripartenza delle attività scolastiche, ha dichiarato l’assessora Palmieri, perché i chiarimenti arrivano in modo frammentario rispetto al tema fondamentale degli spazi da utilizzare.

Per le scuole comunali, ha chiarito l’assessora, mancano ancora i dettagli sulla fascia 0-6 anni, su cui ieri c’è stata un’altra riunione con la partecipazione dell’Anci, del Ministero e delle Regioni. Quando arriveranno indicazioni precise, si potranno chiudere le graduatorie dell’infanzia e si potrà affrontare la problematica dei nidi. Per la fascia 0-3 anni, infatti, non si sa se le Regioni adotteranno modifiche rispetto allo scorso anno. Per tale motivo sono state aperte le iscrizioni, tranne per le tre strutture con nidi che si trovano fisicamente nelle scuole comunali. Attualmente risultano iscritti 800 bambini; l’iscrizione avviene con modalità on line, e per facilitare chi non ha dimestichezza con la tecnologia è stato chiesto alle Municipalità di fornire assistenza a chi la richiederà.

Rispetto alle dieci conferenze di servizi tenute in ogni Municipalità per le procedure previste dal Pon Scuola, la scelta di operare separatamente è stata fatta perché ogni Municipalità ha un proprio Servizio tecnico e perché era importante che tutte le scuole di uno stesso territorio si confrontassero sui modelli da adottare, per evitare diversità di trattamento. 

Ora il Comune è in attesa del decreto che autorizzi a impegnare la somma di due milioni e mezzo di euro che spetta a Napoli in base alla popolazione scolastica; successivamente si passerà all’inserimento nella piattaforma dei computi metrici e delle relazioni sugli interventi di adeguamento funzionali alla riapertura. Inevitabile che anche su questo si dovessero chiedere alle scuole i rispettivi fabbisogni, spiegando loro cosa prevede il Pon, che è limitato ad adeguamenti funzionali alla riapertura, escludendo la messa in sicurezza straordinaria, la piccola manutenzione e la tinteggiatura. 

Cento dirigenti scolastici, in tre giorni, hanno interloquito con i Servizi tecnici rappresentando le proprie priorità, e i verbali delle riunioni saranno inviati a tutti per consentire ai Servizi tecnici municipali di compilare nel modo migliore le schede da inoltrare all’Autorità di Gestione del Pon. Bisognerà velocizzare l’indizione della gara ricorrendo alla procedura negoziata, che prevede la chiamata di un gruppo ristretto di ditte. 

Ogni Municipalità avrà a disposizione circa 200mila euro e massimo 60 giorni di tempo per l’effettuazione dei lavori. La delibera, ha dichiarato Palmieri, è comunque già pronta, in attesa dell’assenso del Ministero; il Comune, come ha riconosciuto l’Ufficio scolastico regionale, è stato tempestivo, visto che con 400 plessi non si poteva perdere tempo. Per la gestione finanziaria si chiederà poi aiuto agli uffici che si occupano di programmazione di fondi europei.

Secondo un calcolo orientativo, e prevedendo tempi serrati, entro la fine di luglio e l’inizio di agosto si potrebbe avere l’affidamento alle ditte. Intanto si è anche conclusa la raccolta dati sul fabbisogno promossa dal tavolo regionale. Le scuole hanno chiesto sostanzialmente personale e su questo attendono risposte. Per quanto riguarda gli arredi, si è ipotizzato un acquisto con il dieci per cento delle risorse del Pon Scuola (circa 200mila euro), per avere kit banchi e sedie monoposto. 

Va poi ricordato che l’8 luglio il Governo ha comunicato che è stata assegnata al Commissario straordinario Domenico Arcuri la gestione dell’emergenza per l’apertura delle scuole, e in questo ambito ci si occuperà dell’acquisto dei dispositivi di protezione e anche di arredi; un impegno che alleggerirebbe gli oneri a carico delle scuole e dell’ente locale. Appare però evidente che il fabbisogno verrà deciso a livello centrale, senza il coinvolgimento dei Comuni, probabilmente seguendo le indicazioni degli uffici scolastici.

I cantieri del Patto per Napoli, invece, procedono secondo le tabelle di marcia, e le gare si svolgeranno anche nel periodo estivo. Infine, resta da verificare una delle richieste prioritarie avanzate da alcune scuole, legata alla possibilità di utilizzare le ex case dei custodi, una competenza che spetta al Patrimonio. Si tratta di spazi che aumenterebbero la disponibilità delle scuole, sperando che si possano utilizzare nello stato in cui si trovano, perché non c’è tempo per effettuare ristrutturazioni. Se poi gli immobili non fossero liberi, si chiederà di sgomberarli. Molte scuole chiedono anche notizie sulla refezione; su questo è in programma una riunione con le dieci direzioni delle Municipalità e le ditte fornitrici; il servizio dovrebbe riprendere alla riapertura in base alle richieste di tempo pieno, anche se alcuni istituti non sanno ancora che “tempo scuola” erogare.

Per quanto riguarda il patto territoriale con il Terzo settore, ha concluso l’assessora, le scuole devono scegliere se stringere gli accordi utilizzando le risorse che il Ministero destinerà, mentre il Comune può solo favorire la relazione tra i soggetti interessati.

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