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Appello al presidente Mattarella dall’Udi Palermo: “Libertà per l’attivista No Tav Dana Lauriola”

Pubblicato il 4 Gennaio, 2021

Biblioteca delle donne e Centro di consulenza legale – Udipalermo Onlus chiedono la liberazione dell’attivista No Tav Dana Lauriola, attualmente in carcere, appellandosi in una lettera aperta al presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Una richiesta nel segno del diritto al dissenso pacifico e alla partecipazione democratica.

Dana Lauriola dalla sua pagina Fb

LETTERA aperta al PRESIDENTE della REPUBBLICA, on. MATTARELLA

Ill.mo Presidente della Repubblica On. Sergio Mattarella,                                                                 

continuiamo a seguire con sgomento e affanno ma anche con indignazione  la vicenda di DANA LAURIOLA e degli altri attivisti NOTAV e ribadiamo ciò che Le abbiamo scritto quando Le abbiamo inviato l’appello per la liberazione di DANA (25 novembre 2020): pur consapevoli del momento complesso, difficile e traumatico per il nostro Paese, ci rivolgiamo fiduciose a Lei che ha sempre dimostrato attenzione, sensibilità e risolutezza nell’esercizio delle Sue funzioni e nel contribuire a dirimere con ponderazione e grande equilibrio le questioni che Le vengono sottoposte.

Un’immagine dalla pagina Fb di Biblioteca delle donne e Centro di consulenza legale – Udipalermo onlus

Nel leggere l’ultima lettera del 2020 che Dana ha inviato dalle Vallette, fra l’altro in tempi di covid e di situazione emergenziale nelle carceri, ci colpiscono non solo il coraggio e la serenità di questa giovane donna nell’affrontare l’ingiusta pena alla quale è sottoposta ma anche la coerenza con la quale riafferma “il diritto a vivere in un territorio non devastato ed inquinato” e a “difendere ogni metro, ogni albero, ogni alito di vita” della Valsusa. Ci colpisce inoltre la forte vitalità che Dana dimostra in questo periodo di intristimento e di debolezza di tutti, e in particolare delle/dei più giovani –  perlopiù trascurati nei discorsi e nelle decisioni delle nostre istituzioni e costretti da mesi e mesi a un’esistenza in clausura che, come Lei ben sa, sottrae loro lo stare insieme e le relazioni, con gravi danni a livello sia fisico che psichico.

Ill.mo Presidente,

abbiamo ascoltato con interesse e commozione il Suo discorso di fine anno, nel quale ha richiamato alla responsabilità le/i rappresentanti politici, ha incitato tutte/i a non perdere tempo e a non sprecare energie “per inseguire illusori vantaggi di parte”. Abbiamo apprezzato il Suo richiamo a questo nostro momento storico come “tempo di costruttori”, donne e uomini che hanno a cuore tutto il lavoro indispensabile alla vita e che per questo rinsaldano le relazioni umane e i legami comunitari. Abbiamo apprezzato le Sue sollecitazioni e in modo particolare l’obbligo a prenderci cura del nostro presente e del futuro, perché è ciò che “dobbiamo a noi stessi”, è ciò che “dobbiamo alle giovani generazioni”.

Siamo preoccupate per l’appunto della crescita delle giovani generazioni e rammaricate nel costatare come si colpiscano le attiviste e gli attivisti che difendono un territorio, perché pensiamo che lottare per la salvaguardia di un ecosistema non è un reato e che non si può ridurre una siffatta lotta a una questione di ordine pubblico. Avvertiamo la necessità di alimentare la fiducia delle giovani e dei giovani nel patrimonio delle libertà che le donne e gli uomini della Resistenza ci hanno consegnato, patrimonio che è stato via via arricchito grazie alle lotte portate avanti  di volta in volta dalle nuove generazioni.

Ill.mo Presidente della Repubblica On. Sergio Mattarella,                                                                 

nonostante l’indignazione che proviamo dinanzi a un dissenso espresso in modo pacifico e che viene punito con il carcere – come ha dichiarato Amnesty International;

nonostante lo sconcerto che proviamo dinanzi al mancato ascolto della presa di posizione  dell’Associazione Nazionale Giuristi Democratici – che ha chiesto alla magistratura di comprendere le ragioni della protesta e del dissenso sociale;

nonostante il disinteresse nei confronti delle giovani e dei giovani rinchiusi in carcere come se non appartenessero alla nostra civile società democratica,

Le rinnoviamo ancora l’appello LIBERTA’ per DANA, perché  noi continuiamo a voler salvaguardare la nostra democrazia e desideriamo alimentare la speranza delle giovani e dei giovani in un futuro democratico. Confidiamo pertanto in un Suo intervento affinché anche nel caso di questa giovane donna siano rispettati i principi del nostro dettato costituzionale.

Certe della Sua attenzione, con gratitudine,

Biblioteca delle donne e Centro di consulenza legale – Udipalermo

Via Lincoln 221, 90133 Palermo

Tel. 091 6170026

bibliotecadonneudipalermo@gmail.com

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