La condanna pesa: Chiara Appendino non si ricandida

Chiara Appendino non si ricandida per il secondo mandato a sindaco di Torino. C’era da aspettarselo dopo la recente condanna a sei mesi per falso in atto pubblico per il caso Ream e oggi pomeriggio è arrivata la conferma dalla stessa sindaca, prima con un lungo video su Facebook e poi con una conferenza stampa. La ragione: “È una scelta di coerenza dopo la condanna che ho subito. Mi sono candidata nel 2016 accettando delle regole e in politica bisogna essere coerenti e io continuerò a seguire quelle regole. La condanna, anche se è di lieve entità, resta tale. È stata una decisione dolorosa – ha continuato la sindaca Appendino – , perché poter amministrare Torino è stato ed è il più grande onore che potessi avere. Ma ho deciso di fare un passo di lato e non ricandidarmi per il secondo mandato “. Il passo di lato, come l’ha chiamato la sindaca, in realtà sarebbe nella direzione di Roma, dove pare che la 36enne torinese troverà ad aspettarla un ruolo di primissimo piano. “ Ho comunicato subito la mia decisione a Casaleggio, Grillo e Crimi”, ha detto. Ed è proprio la poltrona di capo politico sulla quale siede Vito Crimi il suo probabile prossimo incarico. Insomma per Appendino si chiude una porta, ma si è già spalancato il portone della politica nazionale. E la sua rinuncia dovrebbe favorire l’alleanza tra M5S e Pd sul prossimo candidato sindaco alle elezioni del 2021. “Non so chi sarà il candidato – ha chiarito la sindaca Appendino -, ma chi raccoglie questa eredità che lasciamo non deve accontentarsi del becero consenso. Si parla troppo delle persone, come si è parlato troppo di me, e io vorrei che si parlasse dei temi che interessano davvero la città. Io in questi otto mesi che restano lavorerò ancor di più per difendere i progetti che abbiamo intrapreso e che sono ancora in piedi”.