Choc nel quartiere chic di Napoli: studenti applaudono alla scena dell’uccisione del giornalista anti-camorra Giancarlo Siani in “Fortapàsc”

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Alcuni studenti dell’istituto comprensivo Maiuri-Piscicelli del Vomero, considerato il “salotto buono” di Napoli, lo scorso lunedì hanno assistito alla proiezione del film “Fortapàsc” al cinema Plaza, che racconta la vicenda di Giancarlo Siani, giovane giornalista del Mattino assassinato brutalmente dalla camorra, interpretato magistralmente dal compianto attore Libero De Rienzo, poiché stava indagando sugli intrecci camorristici scottanti nell’area vesuviana.

Durante la proiezione del film si è verificato un episodio scioccante: alcuni ragazzi hanno applaudito alla scena in cui il giornalista viene freddata dai sicari della camorra. La notizia ha avuto subito una vasta eco ed è stata accolta con rammarico e preoccupazione da Paolo Siani, fratello di Giancarlo.

Le parole di Paolo Siani

In un post su Facebook Paolo Siani ha commentato con amarezza la vicenda, spiegando che dinanzi alla morte non si applaude, ma si resta in silenzio. Se quindi un gruppo di ragazzi, nei quali dovrebbe essere forte il senso della legalità e della giustizia, applaude dinanzi alla morte di un giornalista, allora c’è da interrogarsi e porsi delle domande poiché evidentemente stanno dalla parte di chi spara.

Tuttavia Paolo Siani ha invitato tutti a fare la loro parte per “salvare” questi ragazzi e inculcare in loro la voglia di giustizia e sensibilizzarli contro le mafie e la violenza. “Io non mi arrendo. Noi non ci arrendiamo” – ha concluso così Siani il suo accorato post.

Oggi 22 aprile Paolo Siani è tornato a parlare dell’episodio a Castellammare di Stabia durante la cerimonia di inaugurazione dell’intitolazione della sala stampa del Comune al fratello. “Torneremo in quella scuola. Credo sia il modo migliore di affrontare la cosa” – queste le parole di Siani riprese dal Corriere della Sera.

La spiegazione della prof

La docente degli alunni ha spiegato al Corriere del Mezzogiorno che l’applauso è stato fatto da un gruppo ristretto di ragazzi, aggiungendo che non c’è un’interpretazione univoca. Ha spiegato infatti che durante la proiezione ci sono stati altri applausi, ad esempio quando Siani ha baciato la fidanzata o quando è stato arrestato il boss Valentino Gionta. La docente ritiene quindi che quell’applauso, per il quale i ragazzi sono stati comunque rimproverati, non esprime necessariamente assenso ma è solo uno sfogo emotivo.

L’intervento di Valditara

La questione ha fatto comunque molto scalpore scomodando anche il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara che, archiviate le polemiche per il caso del post sgrammaticato, ha ribadito che la scuola deve essere il primo presidio contro l’illegalità e la criminalità. Si è detto quindi preoccupato per il gesto di applaudire l’assassinio di stampo camorristico del giornalista Siani durante la proiezione del film “Fortapàsc”, promettendo di muoversi personalmente per fare piena luce sull’accaduto.

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Redazione Nazionale

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