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Arrestate 21 persone del clan facente parte capo a Bruno Mascitelli. Gestivano le piazze di droga tra Pomigliano e Castello di Cisterna

Vasta operazione dei carabinieri che hanno inferto un duro colpo alla camorra

Pubblicato il 16 Dicembre, 2020

Questa mattina i Carabinieri della Compagnia di Castello di Cisterna hanno arrestato 21 persone, vicine al gruppo camorristico facente capo a Bruno Mascitelli “o’ canotto”, indiziate di associazione di tipo mafioso, finalizzata al traffico illecito di stupefacenti, della commissione di reati in materia di armi, contro il patrimonio e la persona.

Il provvedimento cautelare ha documentato le dinamiche criminali sui territori di Pomigliano e Castello di Cisterna, ricostruendo nel periodo compreso tra ottobre 2016 e dicembre 2017, le strutture organizzative di alcune fiorenti piazze di spaccio nei quartieri popolari ex L.219/81 dei comuni menzionati.

Secondo le indagini la figura centrale era Bruno Mascitelli, storicamente legato ai gruppi criminali dell’area orientale di Napoli, che poteva contare sui suoi referenti locali che gestivano le piazze di spaccio.

Le attività investigative, svolte tramite intercettazioni e tecniche tradizionali, sono state rinforzate anche dalle dichiarazioni rese da collaboratori di giustizia.

Nello specifico è stata documentata l’esistenza di un’organizzazione di matrice camorristica, operante nei quartieri “ex lege 219” di Castello di Cisterna e Pomigliano d’Arco, al cui vertice si poneva Mascitelli. Un’organizzazione dedita al traffico di ingenti quantitativi di sostanza stupefacente di varia natura, commercializzati nelle piazze di spaccio controllate e con una specifica suddivisione dei ruoli dei sodali: promotore, affiliati, gestore di piazza, addetti al recupero crediti e pusher.

Sono inoltre state ricostruite le dinamiche criminali che hanno portato al ferimento di un noto pregiudicato di Castello di Cisterna, avvenuto lo scorso 26 ottobre 2016. Un commando armato, composto da 4 persone a bordo di 2 autovetture, esplose diversi colpi di arma da fuoco contro Roberto Ianuale, figlio di Vincenzo Ianuale “o squadrone”, elemento di spicco dell’omonimo clan operante a Castello di Cisterna e nei comuni limitrofi.

Un episodio da inquadrare nei contrasti sorti per il controllo del territorio e delle piazze di spaccio tra esponenti del gruppo Mascitelli (nella frangia guidata da Capocelli Mimmo e D’Ambrosio Giuseppe alias “o’ cacaglio”) e quelli legati al gruppo Ianuale, operanti nel Palazzo Celeste della Cisternina.

Nel corso delle indagini sono state sequestrate quattro pistole ed un fucile mitragliatore e notevoli quantitativi di hashish e cocaina.

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