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Rubavano auto per rivenderne i pezzi online. In due arrestati per furto

Pubblicato il 14 Aprile, 2021

Un vero e proprio business di auto rubate e rivendita di pezzi di ricambio online, per questo motivo sono stati arrestati per furto e ricettazione. Nella mattinata odierna, gli agenti della Squadra Mobile di Lecce, hanno arrestato per furto e ricettazione, dopo circa un anno di indagine sui vari furti d’auto commessi in città ed in provincia di Lecce, in esecuzione di Ordinanza di Custodia Cautelare in Carcere, Luigi Carico 58enne di Novoli e Andrea Bursomanno 35enne di Arnesano. Dall’attività d’indagine gli agenti hanno accertato che Luigi Carico, “ladro seriale”, aveva trascorso le sue serate in giro tra Lecce e alcune marine limitrofe al fine di individuare l’auto da rubare al malcapitato di turno. Si trattava, quasi sempre, di veicoli italiani, Fiat o Alfa Romeo, in quanto, come è emerso dalle indagini, i pezzi di ricambio di queste auto sono facilmente piazzabili sul mercato. Il modus operandi di Carico era ormai collaudato: dopo aver rubato l’auto, la parcheggiava in un luogo diverso, spostandola di tanto in tanto al fine di non destare sospetti. Quando poi riceveva la richiesta dei pezzi di quella auto specifica, la portava nel garage che aveva occupato abusivamente, la smontava e vendeva tutte le parti di quel veicolo, sia meccaniche che strutturali, sui siti e-commerce “subito.it” o “www.iweku.com”. Andrea Bursomanno, invece, si è scoperto fosse un “ricettatore standard”. La sua professione di meccanico gli consentiva di riciclare e autoriciclare qualsiasi pezzo di ricambio del veicolo in questione che, così, poteva smontare e rimontare da sé senza ausilio da parte di terzi. In particolare al signor Luigi Carico è stata addebitata la responsabilità di quattro furti di auto: dell’autovettura Fiat Doblo, avvenuto a Lecce il 10 luglio 2020 di cui poi ha riciclato, vendendoli, i pezzi di ricambio; della Fiat 500 Abarth, avvenuto a Porto Cesareo il 5 agosto 2020; dell’Alfa Romeo Giulietta, avvenuto a Porto Cesareo il 2 settembre 2020; dell’Alfa Romeo Giulietta, avvenuto a Lecce il 31 maggio 2020. A Carico, invece, è stata addebitata la ricettazione, oltre che dei pezzi delle suddette auto, anche dei pezzi di altre due auto e di un motoveicolo, ovvero: della Lancia Y, provento di furto denunciato in data 11.09.2019 presso la Stazione Carabinieri di Castrignano del Capo; dell’Alfa Romeo Mito, provento di un furto denunciato in data 01.08.2019 presso la Stazione Carabinieri di Spongano; del motoveicolo BMW GS 1200, provento di furto consumato tra il 23 ed il 24.08.2016 a Castro. Bursomanno è stato indagato poiché ritenuto il responsabile del reato di ricettazione di: un blocco motore risultato abbinato alla Fiat 500 Lounge 1.2, provento di un furto consumato a Lecce in data 14.08.2020; un bloccomotore risultato abbinato alla Fiat 500 Pop 1.2, provento di un furto consumato a Lecce in data 14.03.2018; parti di auto dell’Alfa Romeo Giulietta, provento di furto contestato a Carico; parti di carrozzeria e componenti di autovetture Fiat Cinquecento, Fiat Panda e Alfa Romeo di sicura provenienza delittuosa. Parti di carrozzeria ed il blocco motore della Fiat Panda, provento di un furto consumato a Lecce in data 18.01.2020. Bursomanno è indagato anche per il reato di autoriciclaggio poiché utilizzava parti di auto montandole su altri veicoli che poi rivendeva sui siti internet, ostacolando concretamente l’identificazione della provenienza delittuosa. 

Arrestati per furto e ricettazione. Le indagini

Le indagine, condotte in modo certosino dagli investigatori della Quarta sezione della Squadra Mobile di Lecce, hanno origine dopo il furto della Fiat Doblò avvenuta la notte del 10 luglio 2020; in quella circostanza infatti, gli agenti della Squadra Mobile, hanno individuato Luigi Carico come l’autore del furto del Doblò grazie alle videocamere di  sorveglianza installate nella zona del furto. I fotogrammi mostrano chiaramente una persona a bordo di una Fiat Multipla scendere ed avvicinarsi al Doblò e attendere il momento opportuno. Si vede, poi, l’uomo “armeggiare” all’altezza della serratura dello sportello lato conducente e dopo circa un minuto salire a bordo. È sempre grazie ad uno dei fotogrammi che è stata rilevata la targa della Fiat Multipla che, da accertamenti immediati, risulta intestata alla madre di Carico. È stata quindi avviata una complessa indagine che ha portato ad accertare come, quest’ultimo, sia un ladro seriale di autovetture. La correlazione con Bursomanno si comincia ad avere quando si scopre il box che Carico occupa abusivamente in un condominio sito in via Contessa Sibilla, allo scopo di farne la base logistica dove nascondere i mezzi rubati per poi smontarli e rivenderne le parti meccaniche e strutturali. Nella circostanza, infatti, gli investigatori hanno deciso di ispezionare tutti i 15 box presenti in quel condominio e hanno scoperto che uno di essi era nella disponibilità di Bursmanno con regolare contratto di affitto. All’interno di questo box sono state ritrovate parti di auto che appartenevano alla stessa vettura trovata nel box abusivamente occupato da Carico. I due arrestati per furto e ricettazione, dopo le formalità di rito, sono stati condotti presso la locale Casa Circondariale “Borgo San Nicola”. 

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