Pubblicato il 25 Aprile 2025
Uno striscione per il 25 Aprile finisce sotto controllo delle forze dell’ordine
In occasione della Festa della Liberazione, il 25 aprile, Lorenza Roiati, titolare del panificio “L’assalto ai forni” di Ascoli Piceno, ha affisso all’esterno del suo esercizio uno striscione con la scritta: “Buono come il pane, bello come l’antifascismo”. Un messaggio semplice e simbolico, legato ai valori della Resistenza. Tuttavia, a soli quindici minuti dall’affissione, è stata raggiunta dalla polizia di Stato per un controllo.
«Mi sono sentita trattata come una potenziale criminale», ha raccontato Roiati. «Quale norma avrei infranto? La parola antifascismo non è una parolaccia. Mio nonno Lorenzo e suo fratello Vittorio, che possedevano questi locali, sono stati insigniti della medaglia al Valor Militare per attività partigiana. È un’eredità che porto con orgoglio».
Nuovo controllo, questa volta dalla polizia locale
Non era finita lì. Poche ore dopo, tre agenti in borghese della polizia locale si sono presentati nel panificio per un ulteriore accertamento. «Erano le 12.15 – spiega Lorenza Roiati – e uno di loro mi ha chiesto: “Voi avete messo quello striscione? Ne siete responsabili? Avete un documento?”».
Alla richiesta di spiegazioni, Roiati ha fatto presente che la polizia di Stato era già intervenuta la mattina stessa, ma anche in questo caso ha ricevuto risposte vaghe. Gli agenti hanno chiarito che non c’era alcuna contestazione a suo carico, ma che stavano eseguendo accertamenti già disposti.
«Non volevano intimorirmi, hanno detto. Ma è difficile non sentirsi sotto pressione quando si è oggetto di due controlli in poche ore solo per aver espresso un pensiero legittimo», ha commentato.
La reazione pubblica: il video diventa virale
Lorenza Roiati ha ripreso il secondo incontro con gli agenti con il suo smartphone. Il video è stato caricato sui social e sta rapidamente facendo il giro del web, diventando un simbolo della giornata e del dibattito sulla libertà di espressione in Italia.
«È la prima volta che subisco qualcosa del genere – conclude – ma questa storia va raccontata. Qualcuno deve assumersi la responsabilità di ciò che è accaduto».
Un messaggio che divide e fa riflettere
L’episodio ha suscitato ampio dibattito, tra chi sostiene la libertà di manifestazione del pensiero e chi ritiene necessario il rispetto delle procedure. Ma una cosa è certa: il gesto di Lorenza Roiati ha riportato al centro della discussione il significato profondo del 25 aprile e dell’antifascismo oggi.