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Aumento delle accise sui carburanti: cresce la preoccupazione tra i gestori delle stazioni di servizio

Pubblicato il 4 Novembre 2025

Una misura che fa discutere

“L’aumento delle accise non fa bene a tutto il sistema”: così sintetizzano il loro malcontento i gestori delle stazioni di servizio, preoccupati per gli effetti della nuova misura introdotta nella legge di bilancio 2026.
La norma prevede un incremento di 4,05 centesimi al litro sull’accisa del gasolio a partire dal 1° gennaio, mentre per la benzina si registra un lieve risparmio. L’obiettivo del Governo è equiparare i costi tra i due carburanti, fissando l’aliquota di accisa a 67,29 centesimi al litro (pari a 672,9 euro per mille litri).

Tuttavia, questa decisione rischia di avere ripercussioni dirette sui consumatori e sul settore della distribuzione, già provato da margini sempre più ridotti e da un mercato dove prevale il self service rispetto al tradizionale servizio assistito.

Le reazioni dei gestori: “Una decisione ingiusta”

Tra gli operatori prevalgono amarezza e preoccupazione.
Titti Granito, titolare della stazione IP di via Bologna, afferma: “È una decisione ingiusta per tutti noi del settore. Ogni anno assistiamo agli stessi aumenti, spesso proprio in coincidenza con le festività. Gestire un impianto diventa sempre più difficile. Aspettiamo di capire come evolverà la situazione”.

Dello stesso parere Fabrizio Zagagnoli, che gestisce due stazioni IP presso il centro commerciale Il Castello: “L’aumento delle accise inciderà direttamente sul prezzo finale del carburante. A ciò si aggiunge un prelievo fiscale già elevato, che continua a crescere, e le fluttuazioni quotidiane dei listini delle compagnie petrolifere. Tutto questo crea instabilità e non giova né al settore né agli automobilisti”.

Preoccupazioni per il futuro e vendite in calo

Alla stazione Esso di via Wagner, i gestori parlano di disagio e incertezza: “Se l’aumento verrà confermato, sarà necessario capire le reali conseguenze sul mercato”.
Nella stazione Esso di via Porta Catena, Syed Tauqir Hassan Bukhari e Awais Muhammad esprimono grande preoccupazione: “Un aumento delle accise potrebbe ridurre le vendite. Per noi che acquistiamo prima il carburante e poi lo rivendiamo, ogni variazione pesa in modo significativo. L’incertezza è totale, non sappiamo se ci saranno ulteriori rincari. Ricordiamo bene il 2022, quando – a causa della guerra in Ucraina – i prezzi superarono i due euro al litro. Speriamo di non tornare a quei livelli”.

Il punto di vista degli autotrasportatori

Anche chi lavora ogni giorno sulla strada teme le conseguenze di questo aumento. Ahmad Hayat, autotrasportatore, commenta: “Ogni incremento dei costi dei carburanti è una cattiva notizia per chi deve viaggiare quotidianamente. Le spese aumentano, ma i margini restano gli stessi”.

In definitiva, la nuova misura sulle accise, pensata per riequilibrare il sistema, sembra invece destinata a gravare sui gestori, sugli operatori del settore e sugli automobilisti, alimentando un clima di incertezza e sfiducia che rischia di ripercuotersi sull’intera filiera dei trasporti e dell’energia.

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