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Fonte immagine: Google Maps

Aumento prezzi carburante, il gestore del rifornimento della circonvallazione di Catania: “Prepariamo uno sciopero della luce”

Il titolare del distributore Esso della circonvallazione di Catania parla delle difficoltà che ci sono a causa dei rincari sui prezzi del carburante.

Pubblicato il 10 Marzo, 2022

I rincari che stanno colpendo in modo molto forte il settore dell’energia elettrica e anche quello dei carburanti stanno mettendo in seria difficoltà gli utenti, ma anche i gestori dei distributori di benzina sparsi nelle diverse città. Secondo un report pubblicato ieri su Ansa, si sono registrati per alcune compagnie petrolifere, come Eni, Q8 e Tamoil, dei rialzi anche di 8 centesimi.

Anche i proprietari dei distributori di benzina a Catania, città con enorme densità di traffico automobilistico nei punti di accesso alla città, sentono gli effetti di questi rincari e la conferma arriva dal gestore di un noto rifornimento Esso della circonvallazione, molto utile per i veicoli che a qualsiasi orario entrano ed escono dal capoluogo etneo. In termini di orari viene sottolineato dallo stesso gestore come adesso non sia più possibile effettuare il servizio h24 e anche come a breve si preannunciano anche dei tagli al personale.

“Stiamo subendo i rincari dell’energia elettrica – ha detto il proprietario del rifornimento Esso – e siamo in seria difficoltà. Abbiamo un margine di 2 centesimi al litro, stabilito dalla compagnia petrolifera, e a causa di tutto questo stiamo acquistando il carburante al 40-50 in più rispetto a prima. Abbiamo meno clienti e quelli che prima spendevano 50 euro adesso ne spendono 20. Gli effetti si ripercuotono anche sul personale, in quanto continuando di questo passo si prospettano tagli, che rappresenteranno un danno per le famiglie dei dipendenti. Inoltre non ricordo mai un periodo storico in cui il gasolio costava più della benzina. Stiamo pensando a breve di fare uno sciopero della luce nelle ore notturne, con tutte le luci spente nelle ore notturne, e pensiamo anche al fatto che noi purtroppo da qualche anno siamo costretti a chiudere alle 2 di notte. Le compagnie petrolifere purtroppo speculano sui margini”.

Fonte immagine: Google Maps

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