Austria e Germania: no a stop del gas russo

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“Abbiamo a che fare con una guerra criminale, è evidente che dobbiamo porre fine il più rapidamente possibile ai legami economici con la Russia. Il gas non può essere sostituito nel breve termine: danneggerebbe più l’Unione Europea che Mosca”, così Christian Lindner.

Il ministro delle Finanze tedesco ha sottolineato, a margine della riunione dell’Eurogruppo, che l’Ue deve considerare la possibilità di un blocco specifico del petrolio, del carbone o del gas, rimpiazzando progressivamente gli approvvigionamenti mancanti. 

Anche l’Austria “non è favorevole a imporre nuove sanzioni alla Russia riguardanti il gas perché siamo molto dipendenti dal gas russo e tutte le sanzioni che colpiscono noi più della Russia non vanno bene, per questo siamo contrari alle sanzioni sia sul petrolio che sul gas. Quello che è successo a Bucha è orribile, ma quando si parla di sanzioni bisogna restare calmi e se queste fanno più male a te che alla controparte, non è il modo giusto di procedere”, ha dichiarato il ministro austriaco della Finanze, Magnus Brunner.

“Le discussioni sulle sanzioni sono in corso, ma per la Commissione europea nulla è fuori discussione – afferma la vice presidente della Commissione europea, Valdis Dombrovskis, in risposta a una domanda sulla possibilità di colpire, con le sanzioni, le forniture di combustibili fossili russi – Non avremo una valutazione quantitativa delle conseguenze sull’economia europea dell’invasione russa dell’Ucraina. La nostra attuale valutazione è che con le implicazioni della situazione in Ucraina avremo un sostanziale rallentamento della crescita economica nell’Ue, ma non una recessione”.

“Penso che sia molto chiaro che come Ue dobbiamo fare di più per fermare questa guerra e queste atrocità – ha aggiunto Quindi la Commissione sta già preparando il prossimo pacchetto di sanzioni e spero che i Paesi membri potranno decidere su prossimi passi ambiziosi per quanto riguarda le sanzioni. Dobbiamo aumentare la pressione sulla Russia e il sostegno all’Ucraina“.

“Valuteremo quali siano le implicazioni per l’economia europea derivanti dall’aggressione russa all’Ucraina – ha concluso – E tra le altre cose dobbiamo valutare degli scenari”, ad esempio “che cosa significhi il taglio delle forniture russe del gas per l’Ue per qualunque ragione, se l’Ue decidesse di imporre sanzioni o la Russia decidesse di tagliarlo”.

Sull’argomento è intervenuto anche il commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni: “C’è una discussione in corso, la Commissione dice sempre che per noi nessuna misura è esclusa. Certamente quello che abbiamo tutti visto merita una reazione ulteriore”. 

“L’Italia non si tirerà indietro sul blocco dell’import di petrolio e di gas dalla Russia”, ha affermato il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, a Zagabria, dove ha partecipato alla Trilaterale dell’Alto Adriatico con i colleghi sloveno e croato.

“Noi – ha aggiunto Di Maio – non abbiamo mai posto alcun tipo di veto sui pacchetti di sanzioni e non porremo alcun veto. I fatti atroci di Bucha ci dimostrano non solo che questa guerra non è finita, ma che la sua intensità e la sua atrocità continuano ad aumentare. Di fronte a 410 civili morti e ai bambini utilizzati come scudi umani, l’Italia e i suoi partner continueranno a fornire alla Corte penale Internazionale tutte le prove che servono per trovare tutti i responsabili di questi crimini di guerra. È importante che venga stabilito il prima possibile un tetto massimo al prezzo del gas, a maggior ragione se viene bloccato l’import dalla Russia. E serve un fondo compensativo per le famiglie e imprese europee che stanno pagando il costo di questa guerra. L’Ue deve infine reagire con forza e fermezza il prima possibile con un quinto pacchetto sanzionatorio, soprattutto dopo i fatti di Bucha”.

Intanto, Mosca continua a negare le proprie responsabilità nella strage e a respingere “categoricamente” le accuse che arrivano dalla comunità internazionale. Ci sarà un’inchiesta russa sulle uccisioni di civili nella città, come ha annunciato il Comitato investigativo russo su Telegram.

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Redazione Nazionale

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