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“Perché sei volato via?”, la disperazione sfogata sui social della mamma di Matteo

Pubblicato il 5 Marzo, 2022

Un lungo messaggio, accorato, ad un figlio che non c’è più. Magari, chissà, nella speranza che all’improvviso possa arrivare una risposta. Purtroppo non sarà così. Non lo sarà mai.
La mamma di Matteo Pietrosanti, il quindicenne di Bassiano morto per un malore mentre giocava a calcio giovedì sera, a Priverno, torna a parlare, e lo fa sui social media: “Parlano tutti di te…. Su tutti i siti, su tutti i social trovo le tue foto e penso che non era questo il modo di diventare famoso…” Così inizia il grido di dolore di una donna che non trova pace e che, forse, mail la troverà.
E ancora. “Il tuo sogno era diventare portiere professionista, il MIO PORTIERONE!
Volevi diventare portiere della nazionale e della Roma ⚽
Mi dicevi “mamma che dici mi verrà a vedere qualcuno alla partita !?! Qualche osservatore? Qualcuno farà caso a me?!?!”… Ti rispondevo ma certo figlio mio, già con la tua educazione e con il tuo modo di fare, con il tuo” fare spogliatoio ” le squadre ti avrebbero rincorso… E invece non hai dato tempo a nessuno di vederti: primi in classifica, tutti in squadra che ti portavano in gloria… I tuoi compagni che ti amavano!!! Il destino crudele ti ha portato via… Via da me, dalla tua mamma… Mi hai lasciata da sola con papà e Totto, e tuo fratello piange perché lo hai lasciato solo! Perché sei volato via?!?! Volavi sotto la porta, paravi sotto “al set”, ora sei volato troppo in alto per non riscendere più… Oggi anche il cielo ha pianto per te… La Semprevisa è innevata… Tutta per te
Ieri sera ti sei addormentato tra le mie braccia, al caldo del petto di mamma, mamma ti ha scaldato fino all’ultimo battito mentre ti cantavo la ninna nanna
AMORE MIO, AMORE MIO BELLO, AMORE MIO DOLCE, AMORE MIO❤️”
Intanto oggi il medico legale incaricato dal magistrato, Maria Cristina Setacci, procederà l’esame autoptico che si svolgerà presso i locali dell’obitorio del cimitero di Sabaudia. Solo dopo si potrà pensare ai funerali.
Gli inquirenti sono anche al lavoro per verificare che il giovane fosse in possesso dell’idoneità sportiva. Particolare indispensabile per capire se questa morte poteva essere evitata.

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