Nessun morto (e un solo ferito) nell’attacco russo al teatro di Mariupol. Lo hanno riferito le autorità ucraine dopo gli allarmi lanciati nelle scorse ore. In precedenza, infatti, era stato comunicato che 130 persone erano uscite vive dalla struttura, bombardata da Mosca nonostante dall’alto fosse ben visibile la scritta “deti” (“bambini”).
Secondo Lyudmyla Denisova, commissario dell’Ucraina per i diritti umani, nel bunker antiaereo situato nei sotterranei del teatro sono comunque ancora chiuse 1.300 persone (mentre l’Ong Human Rights Watch parlava di 500 civili), che i soccorritori stanno cercando di far uscire sgombrando l’area dalle macerie. Una dichiarazione che probabilmente vuole anche rispondere indirettamente alle perplessità sollevate da più parti sulla totale assenza di immagini dei sopravvissuti che vengono estratti dalle macerie del teatro: nemmeno dei 130 che le autorità ucraine hanno sostenuto aver salvato poco dopo il bombardamento.
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