Avellino – Potrebbe tornare in libertà il funzionario dell’Asl di Avellino, ormai ex dipendente, finito agli arresti domiciliari nell’ambito dell’inchiesta avviata dalla Procura della Repubblica di Avellino per verificare come era stato organizzato e sviluppato il meccanismo che avrebbe fatto conseguire illeciti profitti ad alcuni dirigenti medici, che per un periodo di tempo indefinito avrebbero riscosso stipendi gonfiati. Alcune somme provenienti dall’Asl sarebbero state addirittura trasferite su conti correnti riconducibili a lavoratori che con l’azienda sanitaria non avevano nulla a che vedere. L’indagato è comparso stamattina davanti al Gip di Avellino ma si è avvalso della facoltà di non rispondere, mentre i suoi legali hanno presentato la documentazione dalla quale risulterebbe che non è più titolare di alcun rapporto di lavoro con l’Asl e, quindi, non sarebbe materialmente nelle condizioni di reiterare il delitto o di inquinarne le prove. E’ accusato di aver gestito il software gestionale dell’Asl per intervenire fraudolentemente in favore di alcuni dipendenti. La Procura della Repubblica, che ha agito di concerto con la Guardia di Finanza di Avellino, valuta in circa novecentomila euro il danno causato alla pubblica amministrazione.
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