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Lucca

Baby Gang indagato per videochiamata a Niko Pandetta dal carcere durante il concerto

Pubblicato il 7 Maggio 2025

Indagini della Procura di Catania: coinvolto anche Niko Pandetta

La Procura di Catania ha avviato un’indagine a carico del rapper Zaccaria Mouhib, in arte Baby Gang, di 24 anni, per concorso nell’accesso illecito a dispositivi di comunicazione da parte di detenuti. L’accusa è aggravata dall’ipotesi di favoreggiamento mafioso, oltre alla violazione della misura di sorveglianza speciale, che gli vietava di trovarsi nel territorio del capoluogo etneo.

Sequestrato lo smartphone del rapper

Gli agenti della Squadra Mobile di Lecco, in collaborazione con i colleghi di Catania, hanno eseguito una perquisizione a Calolziocorte (Lecco), sequestrando lo smartphone dell’artista. Il dispositivo sarà ora sottoposto a verifiche forensi nei prossimi giorni.

Foglio di via da Catania per quattro anni

Contestualmente, la polizia ha notificato a Baby Gang un foglio di via obbligatorio emesso dal Questore di Catania, che gli proibisce la residenza nella città per i prossimi quattro anni. Questa misura impedirà la sua partecipazione al concerto previsto l’8 agosto alla Villa Bellini.

Il video sospetto sul palco del One Day Music Festival

L’inchiesta si concentra su quanto avvenuto lo scorso 1° maggio, durante il One Day Music Festival sulla spiaggia della Plaia di Catania. Baby Gang, prima di esibirsi con la canzone “Italiano” (scritta con Niko Pandetta), ha mostrato al pubblico un video sul proprio cellulare. Nel filmato si intravede una presunta videochiamata con il nipote del boss mafioso Turi Cappello, attualmente detenuto nel carcere di Rossano (Calabria) per spaccio di droga dal 2024.

Durante l’esibizione, l’artista ha esclamato dal palco: “È mio fratello, un c… di casino per Niko Pandetta”, mostrando il volto di Pandetta sullo schermo. La scena, ripresa da diversi spettatori, è diventata virale sui social. Non è ancora stato chiarito se si trattasse di una chiamata in diretta, un video preregistrato o un vecchio filmato.

Accertamenti in corso e nuovo sequestro in carcere

Per chiarire i fatti, la Procura ha disposto ulteriori accertamenti, affidando le indagini alla Squadra Mobile di Catania. Una perquisizione nella cella di Niko Pandetta, avvenuta il 3 maggio nel carcere di Rossano, ha portato al sequestro di un cellulare. Anche Pandetta è stato quindi indagato per accesso indebito a dispositivi di comunicazione da parte di detenuti.

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