Pubblicato il 9 Gennaio 2024
“Una class action contro Chiara Ferragni per conto di tutte le parti lese dai presunti illeciti per cui indaga la magistratura, volta a far ottenere ai consumatori che hanno acquistato il pandoro Balocco Pink Christmas il rimborso delle maggiori somme pagate”.
Così il Codacons, l’associazione dalle cui denunce è “nato lo scandalo del pandoro-gate e la successiva indagine della magistratura per truffa aggravata”, continua la sua offensiva.
“Con la nostra azione – spiega l’associazione – miriamo a far ottenere rimborsi per complessivi 1,65 milioni di euro agli acquirenti del pandoro griffato Ferragni, somma calcolata sugli oltre 290mila pandori venduti nel 2022 (su un totale di 362.577 pezzi commercializzati) e pari alla differenza tra il prezzo del pandoro normale Balocco (3,68 euro) e quello griffato Ferragni (9,37 euro), incremento di valore che, complici i post dell’influencer, avrebbe fatto ritenere che la maggiorazione di prezzo di 5,69 euro fosse il valore della donazione in solidarietà dei singoli acquirenti”.
Anche in “assenza di scontrino, tutti i consumatori che hanno acquistato il pandoro Pink Christmas – prosegue il Codacons – possono aderire alla nostra azione e chiedere a Chiara Ferragni e alla Balocco il rimborso delle maggiori somme pagate, delegando il Codacons a rappresentarli come parte offesa nell’inchiesta della Procura di Milano”.
Attesi primi testi in Procura sul caso Ferragni-Balocco
Dovrebbe entrare nel vivo già nei prossimi giorni con la convocazione dei manager dei team di Chiara Ferragni e Alessandra Balocco, l’indagine della Procura di Milano in cui le due imprenditrici sono indagate per truffa aggravata.
Dopo le acquisizioni di ieri nelle carte negli uffici dell’azienda piemontese da parte della Gdf, le carte raccolte, comprese quelle del procedimento dell’Antitrust, consentiranno di individuare chi dei dirigenti delle società dell’influencer e della Balocco si è occupato del progetto “Pink Christmas” e del contratto sottoscritto nel dicembre 2021.
Saranno loro, con tutta probabilità, i primi ad essere sentiti come testi per ricostruire la vicenda sulla quale, più avanti, verranno interrogate anche la influencer, difesa dagli avvocati Marcello Bana e Giuseppe Iannaccone e la ad e presidente della Balocco, la quale ieri ha nominato l’avvocatessa Alessandra Bono del Foro di Torino.
Dolci Preziosi: “Nessun atto dai pm sulle uova pasquali”
“Franco Cannillo, legale rappresentante della Cerealitalia Id Spa, e la Cerealitalia Id Spa precisano di non essere stati destinatari di alcun intervento e/o richiesta da parte delle Autorità competenti” in relazione alla vicenda giudiziaria delle uova di Pasqua vendute con la sponsorizzazione di Chiara Ferragni.
In una nota la società precisa quindi, che “allo stato, dunque, non è possibile articolare compiutamente alcuna controdeduzione in ordine a quanto recentemente asserito dagli organi di stampa”.
L’ospedale infantile di Torino ha ricevuto 1 milione da Ferragni
“La Città della salute di Torino conferma di avere ricevuto nella settimana antecedente il Santo Natale la donazione di 1 milione di euro da parte della signora Chiara Ferragni verso l’ospedale infantile Regina Margherita”.
È quanto viene riferito in una nota.
“Un atto di donazione – prosegue il comunicato – è sempre un gesto di grande generosità a supporto delle strutture che si occupano della salute dei piccoli pazienti. Nelle prossime settimane si valuterà, con il neo-commissario Giovanni Messori Ioli e Franca Fagioli (direttrice del dipartimento di patologia e cura del bambino, ndr), verso quali investimenti tecnologici dedicare la donazione, sicuramente con una logica di un ulteriore miglioramento della diagnosi, cura e umanizzazione dei percorsi dei pazienti pediatrici”.