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Bari: il rettore del politecnico si aumenta lo stipendio del 400%, il CDA approva e se lo aumenta a sua volta

Pubblicato il 29 Gennaio, 2024

Francesco Cupertino, rettore del Politecnico di Bari, ha ritenuto opportuno aumentare il suo stipendio da 36.000 a 121.000 euro all’anno, con un incremento di circa il 400%. La richiesta è stata approvata con una delibera del Consiglio di Amministrazione, i cui membri a loro volta hanno ottenuto un aumento che parte retroattivamente dal 1° novembre 2022.

La precedente polemica

C’è stato un precedente piuttosto simile: la delibera, a differenza del Politecnico, non è passata dal senato accademico che invece aveva potuto porre il veto all’Università di Lecce. In quel caso per il rettore Fabio Pollice era stato previsto un aumento da 25.000 a 121.000 euro all’anno e la proposta prevedeva un aumento degli stipendi anche del prorettore e del quadro dirigenti.

Esattamente come sta succedendo per il suo omologo barese, la notizia aveva scatenato furiose polemiche, costringendo Pollice a ritornare sui suoi passi lo scorso 13 dicembre. In ogni caso Pollice aveva spiegato che stava semplicemente attuando un decreto del Governo: “Ho applicato un Dpcm che vale per tutte le università pubbliche. Il Dpcm spiega che è diritto di chi ha delle responsabilità avere un compenso adeguato. Questi compensi possono apparire eccessivi ma non li ho definiti io, anzi, ho scelto il range più basso. E credo che l’aumento sia giusto perché i dipendenti dell’università sono i meno pagati di tutta la Pubblica amministrazione”.

Anche il rettore del Politecnico di Bari avrebbe scelto l’aumento minimo consentito dai parametri indicati dal Governo, relativi ai bilanci e alle dimensioni degli atenei.

Le polemiche

La vicenda ha sollevato un polverone di polemiche e in molti si sono dichiarati contrari all’aumento dello stipendio del rettore del Politecnico di Bari. “Una scelta che risulta non comprensibile – ha commentato Valeria Patruno, coordinatrice di Link Politecnico – e non condivisibile se inserita nel contesto economico e sociale in cui viviamo, che ha visto per anni dei netti tagli alla spesa pubblica e all’istruzione e che vede, in questa scelta, un allargamento del divario tra alcune figure apicali del Politecnico di Bari e la restante parte dei lavoratori dell’università”.

Sul piede di guerra anche la Cgil, già molto critica con Pollice, che ha definito l’iniziativa “totalmente fuori da ogni contesto sociale, politico ed economico di quel che vive il Paese”. Gigia Bucci, segretaria generale della Cgil Puglia, e il segretario generale della Federazione lavoratori della conoscenza regionale Ezio Falco hanno evidenziato che nelle università italiane “persistono sacche di precarietà, e personale Cel e tecnico amministrativo inquadrato con i livelli più bassi per logiche di bilancio”.

Hanno poi concluso così, chiedendo un passo indietro al rettore Cupertino e ai componenti del CDA: “Riteniamo allo stesso modo inopportuno e grave che vi sia stato un passaggio dei provvedimenti adottati nel solo Cda e non nell’organo di governo collegiale universitario qual è il Senato accademico”.

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