Così il veterinario Ollivet Courtois.
Il prefetto del dipartimento di Calvados in Francia ne ha annunciato la morte: l’animale è stato soppresso dopo che il suo stato di salute era peggiorato.
Il cetaceo era stato recuperato nella notte dalle acque della Senna con l’auspicio di poterlo trasportare in un bacino di acqua salata in Normandia dove curarlo. I veterinari nel corso di una prima visita avevano evidenziato la mancanza di attività digestiva dell’animale.
Il beluga di quattro metri e dal peso di 800 chilogrammi, una specie protetta che di solito si trova nelle fredde acque artiche, era stato avvistato più di una settimana fa in direzione di Parigi e si era arenato a circa 130 chilometri nell’entroterra della Manica, a Saint-Pierre-La-Garenne, in Normandia. Da venerdì, il movimento dell’animale verso l’entroterra era stato bloccato da una chiusa a Saint-Pierre-La-Garenne, 70 chilometri a nord-ovest di Parigi, e le sue condizioni di salute erano peggiorate dopo che il cetaceo si era rifiutato di mangiare.
In un primo momento dopo la cattura per il salvataggio le sue condizioni erano state “giudicate soddisfacenti” dal team di veterinari che lo ha soccorso. L’operazione eccezionale di ritorno in mare non era priva di rischi per la balena: “Potrebbe morire ora, durante la manipolazione, durante il viaggio o al punto B”. E purtroppo così è andata.
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