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Benvenuti nel Metaverso: in tre dimensioni con il proprio Avatar

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Benvenuti nel Metaverso. Non stiamo descrivendo un’ambientazione ideata da Isaac Asimov, ma in un’idea per nulla fantascientifica. L’economia, in tale ambito, sarà totalmente attiva.

Alcuni riconosceranno il termine: lo si usa per la prima volta in un libro di fantascienza cyberpunk, che descrive una sorta di realtà virtuale condivisa tramite internet, dove si è rappresentati in tre dimensioni attraverso il proprio avatar.

“Penso che probabilmente assomiglierà a una sorta di ibrido tra le piattaforme social che vediamo oggi, solo che ci ‘vivremo’ dentro”, afferma Zuckerberg, che aggiunge: “in questo universo che va oltre se stesso, “le esperienze individuali potrebbero essere molto più vicine a quelle fisiche”. E ancora: “Il software che creiamo, per consentire alle persone di lavorare o uscire e costruire questi mondi diversi, funzionerà su qualsiasi cosa. Anche altre aziende costruiranno piattaforme VR o AR, ma il nostro software sarà ovunque. Proprio come Facebook o Instagram è oggi”. Dopo aver ascoltato questo, Second Life ci sembra soltanto un primo prototipo.

Metaverso ed esistenza condivisa

In Silicon Valley C-Suites è tutto molto reale, come rende noto il Washington Post: “i promotori e gli agitatori di Internet stanno pianificando un futuro in cui il digitale e il fisico sono inestricabilmente intrecciati in una realtà virtuale onnicomprensiva, che consente a tutti noi di esistere insieme, ovunque e in ogni momento. Quindi, il metaverso”.

Metaverso, va bene: ma il digital divide?

Si legge ancora sulla testata statunitense: “Il fatto è che almeno metà della popolazione probabilmente non lo capirà mai. Questo dice molto in merito alle eterne domande: da dove veniamo e dove stiamo andando. Il concetto di metaverso è nato prima che la maggior parte delle persone inviasse un’e-mail. Lo scrittore Neal Stephenson ha coniato il termine nel suo romanzo del 1992 Snow Crash, ma qualsiasi nerd di fantascienza riconoscerà il concetto in ‘Ready Player One’, dove tutto un altro mondo è accessibile con i nostri schermi, pieno come quello in cui viviamo lontano da loro. Qualsiasi normie (persona normale, seguace del mainstream, ndr) riconoscerà la stessa cosa in ‘The Matrix’. Di recente, tuttavia, una versione più recente del metaverso è diventata di moda nel venture capital. Non mi credi? Mark Zuckerberg ha detto che voleva aiutare a costruirlo proprio la scorsa settimana”.

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Isabella Lopardi

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