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Berlusconi

Il ritorno di Berlusconi fra “Evviva” e la delusione per l’amico Putin (VIDEO)

Pubblicato il 9 Aprile, 2022

Rieccolo. Come 28 anni fa. Di nuovo sul palco, il tempo beffato, stessa grinta, stessa folla adorante. Silvio Berlusconi distanza di circa tre anni dall’ultimo appuntamento torna fisicamente sul palco per tenere l’intervento conclusivo della convention azzurra “L’Italia del futuro”, una sorta di Stati generali di Forza Italia.

Il Cavaliere ha parlato come quando decise di scendere in campo nella politica per “contrastare la presa del potere da parte della sinistra comunista“.

Sala gremita e bandiere tricolori all’Hotel Parco dei Principi di Roma.

Poi, tra gli applausi, “Evviva, evviva evviva”. Esordisce così l’eterno Silvio, un nome che viene echeggiato tre volte come risposta, avviando la macchina del tempo.

“Oggi riprendiamo dopo quasi tre anni a parlarci guardandoci negli occhi, a discutere del Paese, il Paese che amiamo – dice – Siamo in politica ridare forza a una centrodestra che senza di noi sarebbe esistito e non potrebbe esistere nemmeno domani. In tutti questi 28 anni abbiamo subito ribaltoni che hanno cancellato la volontà degli elettori, da oltre dieci anni tutti i governi sono stati solo espressione di manovre parlamentari, i processi a me, ai miei collaboratori fino alla grottesca estromissione dal Parlamento. Certo tutto questo ci ha indebolito, i nostri numeri non sono quelli che vorrei ma non ci hanno sconfitto e siamo qui più determinanti che mai. Noi siamo il centro – dice l’ex premier – lontano dalla sinistra ma anche equidistanti alla destra di cui siamo alleati”.

Berlusconi

“Oggi siamo di fronte a un’aggressione senza precedenti di un Paese come l’Ucraina che sta combattendo per la sua libertà – afferma a proposito del presidente russo col quale tempo fa ha stretto un’amicizia che lo inorgogliva – Non posso e non voglio nascondere di essere profondamente deluso ed addolorato dal comportamento di Vladimir Putin, che si è assunto una gravissima responsabilità di fronte al mondo intero. Io lo avevo conosciuto 20 anni fa, mi era sempre parso un uomo di grande buonsenso, di democrazia, di pace. Peccato davvero per quello che è successo”.

Di fronte all’orrore dei massacri di civili a Bucha e in altre località ucraine, veri e propri crimini di guerra, la Russia non può negare le sue responsabilità. Dovrebbe al contrario, nel suo stesso interesse, identificare e mettere sotto processo i responsabili di comportamenti che il diritto e la morale considerano inaccettabili anche in tempo di guerra – conclude – Bisogna fare tutto il possibile perché tutto questo finisca al più presto, per mettere fine alla brutalità della guerra e l’Italia deve lavorare a questo scopo, perché si arrivi ad un compromesso accettabile da tutti. Questo significa però che la libertà e l’integrità dell’Ucraina devono essere garantite. Noi auspichiamo che i rapporti fra Russia, Stati Uniti, Europa, tornino ad essere dialoganti. Ma spetta alla Russia adesso fare un passo nella giusta direzione, facendo tacere le armi. Il cessate il fuoco da parte della Russia è fondamentale e prioritario“.

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