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BG, stanziati 500mila euro a sostegno famiglie Foto: stanziati 500mila euro

BG, stanziati 500mila euro a sostegno famiglie

Per sostenere le famiglie con una situazione lavorativa ed economica cambiata, causa la pandemia, il Comune di Bergamo ha deciso di erogare un contributo.

Pubblicato il 21 Luglio, 2020

Per sostenere le famiglie con una situazione lavorativa ed economica cambiata, causa la pandemia, il Comune di Bergamo ha deciso di erogare un contributo, da 300,00 euro a 500,00 euro, in funzione del numero dei componenti. Alle famiglie con 1-2 componenti vanno all’incirca 300,00 euro; famiglie con 3-4 componenti hanno diritto a percepire un assegno di 400,00 euro, mentre i nuclei con cinque e più componenti, arriverebbero a percepire fino a un massimo di 500,00 euro.

“Abbiamo destinato 500.000,00 euro del Fondo di Mutuo Soccorso – dichiara l’Assessore alle Politiche Sociali Marcella Messina – per aiutare quelle famiglie residenti a Bergamo nelle quali dopo il periodo dell’emergenza Covid- 19, cioè a partire dal 8 marzo 2020, e a seguito dell’emergenza, si siano verificate situazioni diverse, dalla riduzione della retribuzione o del fatturato, alla perdita del lavoro o, addirittura, alla mancanza improvvisa di una fonte di reddito per la morte di uno dei componenti della famiglia stessa. Una carta prepagata finalizzata a sostenere alcune spese contingenti in contesti in cui il disagio economico si rivela, per circostanze così imprevedibili, di nuova e difficile gestione autonoma”.

In particolare, il bando prevedere le seguenti condizioni: 1- Lavoratori dipendenti con rapporto di lavoro subordinato, lavoro parasubordinato, di rappresentanza commerciale o di agenzia che abbiano subito una riduzione dello stipendio pari ad almeno il 20%, tra la retribuzione netta percepita per il mese di marzo 2020, o successivi, rispetto a quella per il mese di gennaio 2020; oppure la perdita del lavoro non attribuibile alla responsabilità del lavoratore (mancato rinnovo del contratto di lavoro scaduto dopo l’8 marzo 2020; licenziamento avvenuto dopo l’8 marzo 2020). 2-Liberi professionisti e lavoratori autonomi con una riduzione media giornaliera del proprio fatturato, rispetto al periodo di riferimento, superiore al 30% del fatturato medio giornaliero dell’ultimo trimestre 2019, al netto del contributo statale dedicato. 3- Nucleo familiare nel quale uno dei percettori di reddito sia deceduto, anche a causa del Covid-19.

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