Bimba rapita a Tremestieri, cosa c’è dietro il sequestro?

Monta l’ansia nel catanese, ora dopo ora, in seguito allo scioccante rapimento di Elena Dal Pozzo, una bimba di appena 4 anni, portata via secondo le prime ricostruzioni da 3 uomini incappucciati e forse armati all’uscita dell’asilo in Piano di Tremestieri verso le 15.

Un sequestro anomalo ma, almeno per il momento, nessun indizio lascia pensare che i rapitori abbiano intenzione di chiedere il riscatto poiché la famiglia, pur non avendo problemi economici, non ha grandissime disponibilità.

Al momento i carabinieri non escludono alcuna pista, hanno effettuato accertamenti su un’auto abbandonata nella zona di Tremestieri e hanno predisposto dei posti di blocco nell’area compresa tra Mascalucia e San Giovanni La Punta.

Questioni familiari dietro il misterioso rapimento?

L’allarme è scattato nel primo pomeriggio di lunedì 13 giugno, quando alcuni vicini di casa hanno pubblico la foto di Elena sui social, annunciando il suo rapimento: “Ragazzi abbiamo bisogno del vostro aiuto, oggi pomeriggio alle tre hanno rapito una bambina che a luglio compie cinque anni. Sono stati tre uomini incappucciati, l’hanno portata via in zona Tremestieri. Vi prego condividete il più possibile, dobbiamo riportarla a casa”.

La madre della piccola ha raccontato che i tre malviventi avrebbero bloccato l’auto dove viaggiava con la figlia, aperto gli sportelli e trascinato via la piccola e sulla stessa vettura sono state trovate impronte digitali che potrebbero fornire utili indicazioni.

A questo punto le attenzioni si concentrano sulle motivazioni che hanno spinto i tre uomini a compiere questo gesto e, al momento, la pista più battuta sembra essere quella di una faida familiare.

Il padre della piccola, che dalle prime indiscrezioni non convive con la compagna sotto lo stesso tetto, ha precedenti per una rapina in gioielleria e per reati in materia di droga e sarà ascoltato dai carabinieri, insieme ad altri familiari, per provare ad avere un quadro indiziario più chiaro.

Per facilitare l’individuazione della bimba la Procura di Catania ha diffuso due foto: una nitida ed un’altra leggermente più sfocata dove indossa una maglia bianca a maniche corte e dei pantaloncini gialli.

Una comunità sconvolta, l’appello disperato: “Liberate la bambina, è una creatura innocente”

La vicenda ha scioccato molte persone, che hanno lanciato il loro disperato appello via social per liberare la piccola Elena, come quello di Francesco D’Urso Somma, esponente di Fratelli d’Italia e già candidato a sindaco di Mascalucia: “Da padre ho i brividi, che sia un regolamento di conti, o screzi in famiglia, si tratta di una creatura innocente”.

Una vicenda che ricorda quella altrettanto scioccante di Denis Pipitone, la bimba rapita nel 2004 a Mazara del Vallo in condizioni misteriose. Parla la mamma di Denise, Piera Maggio, che sembra rivivere quei drammatici momenti: “Liberate Elena. Non fategli del male, lasciatela in qualche posto, anche vicino una chiesa in modo che la sua famiglia possa riabbracciarla! I bambini non si toccano! Tornate indietro sui vostri passi, prima che sia troppo tardi. Abbiate pietà di questa bambina”.

Il caso Pipitone destò grande scalpore e per anni ha tenuto banco nella cronaca italiana e sembrò potersi riaprire quando fu individuata una ragazza rom dai tratti somatici molto simili alla piccola Denis, ma il test del dna diede esito negativo.