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Bimbo massacrato a Cardito, la richiesta choc dell’avvocato di Essobti: “Ridurre la pena, era incapace di intendere e di volere”

Secondo il legale l’uomo avrebbe agito offuscato dagli effetti della droga.

Pubblicato il 23 Marzo, 2021

A Cardito è ancora vivo il ricordo del piccolo Giuseppe, il bimbo di 7 anni massacrato di botte dal patrigno Tony Essobti Badre, condannato all’ergastolo per l’atroce violenza.

Sulla vicenda ci sono però delle novità. Pietro Rossi, avvocato di Essobti Badre, ha chiesto una revisione della sentenza tenendo conto della parziale incapacità di intendere e di volere del suo assistito.

L’utilizzo smodato di droga, secondo l’avvocato, avrebbe influito sui comportamenti di Essobti, che ha ammesso di fumare anche 15-20 spinelli al giorno.

In pratica, secondo l’avvocato, Essobti non era in grado di rendersi conto delle sue azioni, né delle gravissime lesioni che stava provocando al bambino, quindi l’accusa di omicidio volontario sarebbe sproporzionata.

La sua richiesta è quindi di riqualificare l’omicidio volontario con l’omicidio con colpa cosciente oppure omicidio preterintenzionale, escludendo le aggravanti e riconoscendo le attenuanti generiche.

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