Pubblicato il 4 Agosto, 2022
Considerata una delle migliori giocatrici di basket del mondo, è stata arrestata a febbraio al suo arrivo a Mosca con l’accusata di possesso di droga dopo che le è stato trovato nel bagaglio dell’olio di cannabis.
Due volte campionessa olimpica con gli Usa, la 31/enne cestista americana, si era dichiarata colpevole, affermando però di aver inavvertitamente portato la sostanza in Russia, rifiutando l’accusa di traffico di stupefacenti. La pubblica accusa afferma invece che Griner avesse scientemente nascosto l’olio di cannabis nel suo bagaglio.
Nel pieno della guerra in Ucraina e del conflitto che oppone la Russia all’Occidente, la vicenda di Brittney Griner assume contorni geopolitici, nel momento in cui Mosca e Washington dialogano sul possibile scambio di prigionieri: scambio nel quale la campionessa di basket americana potrebbe essere parte. Gli Usa si aspettano il rilascio di Griner e anche di un altro cittadino Usa detenuto in Russia, Paul Whelan.
“Ho commesso un errore in buona fede, non avevo intenzione di infrangere la legge”, ha dichiarato nel tribunale di Khimki.
La cestista, che è comparsa dietro le sbarra e ammanettata, ha chiesto “scusa alla mia squadra, alla mia famiglia. Non volevo ferire nessuno. L’unica cosa che voglio è tornare da loro”.
Lo hanno detto gli avvocati della campionessa.
I legali di Griner hanno annunciato che faranno appello contro la sentenza per il quale hanno adesso 10 giorni di tempo.