Bruce Willis, il dramma della star di Hollywood: “Ha perduto la gioia di vivere” (VIDEO)

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“Parlo con lui e con la moglie Emma e ho la sensazione che capisca chi sono per i primi tre minuti. Non è totalmente verbale. Era un lettore vorace, ma non voleva che si sapesse, e adesso invece non legge più. Tutte quelle sue abilità linguistiche non sono più a sua disposizione, eppure è ancora Bruce. Quando sei con lui, sai che è Bruce e sei grato che sia lì, ma la gioia di vivere se n’è andata”.

Così Glenn Grodon Caron al New York Post su Bruce Willis.

Da quando all’attore è stata diagnosticata l’afasia nella primavera del 2022 e, successivamente, la demenza frontotemporale, l’autore della sitcom “Moonlighting” che negli anni ’80 diede la notorietà alla star di Hollywood, cerca di andare a trovarlo almeno una volta al mese ed è convinto che l’amico lo riconosca, anche se sta perdendo la gioia di vivere e le capacità linguistiche.

In pratica, fatica ormai a esprimersi e vederlo in quelle condizioni è uno strazio per chi gli vuole bene.

Da quando la malattia ha preso il sopravvento, Willis si è dovuto ritirare dalle scene, ma la sua famiglia allargata (che comprende l’attuale moglie, Emma Heming con le figlie Mabel ed Evelyn e l’ex Demi Moore con le figlie Rumer, Scout e Tallulah) non l’ha mai lasciato un secondo.

“Ciò che rende la sua malattia così sconvolgente è che chiunque abbia passato del tempo con Bruce Willis sa che non c’è nessuno che avesse più gioia di vivere di lui – ha detto ancora lo sceneggiatore – Amava la vita e cercava di viverla al massimo e adorava svegliarsi al mattino. Quindi, l’idea che ora lui veda la vita come attraverso una zanzariera, ha molto poco senso. È davvero un ragazzo straordinario”.

Prima che le condizioni di salute di Willis peggiorassero, Caron è riuscito a dirgli che tutte le cinque stagioni di “Moonlighting” sarebbero state trasmesse in streaming su Hulu. Una notizia che lo ha reso particolarmente felice.

“La trafila per portare Moonlighting su Hulu è stata lunga e la malattia di Bruce è degenerativa – ha concluso l’autore – ma sono riuscito a dirgli che era tutto fatto prima che la sua condizione lo rendesse incapace di comunicare come è ora e so che per lui significa molto e che è davvero felice che il telefilm sia disponibile per tutti, anche se non me lo può dire”.

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Redazione Nazionale

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