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Amazon Prime

Brutte notizie in arrivo per i clienti di Amazon Prime: cosa sta succedendo?

Pubblicato il 26 Luglio, 2022

“Un cambiamento importante al tuo abbonamento Amazon Prime” – questo è l’oggetto dell’email che si sono visti recapitare nelle ultime ore i clienti Amazon Prime e che non promette nulla di buono.

I clienti infatti, una volta aperta l’email, hanno constatato che Amazon ha annunciato l’aumento dei costi dell’abbonamento di Amazon Prime, spiegandone anche il perché.

Di quanto aumenteranno i prezzi di Amazon Prime?

Gli abbonamenti mensili e annuali aumenteranno del 38% a partire dal 15 settembre 2022. Nello specifico il prezzo per l’abbonamento mensile passerà da 3,99 euro a 4,99 euro, mentre quello annuale da 36 euro a 49,90 euro.

Come spiega l’email di Amazon: “le ragioni di questa modifica sono relative a un aumento generale e sostanziale dei costi complessivi dovuti all’inflazione, che incide sui costi specifici del servizio Amazon Prime in Italia e si basano su circostanze esterne, fuori dal nostro controllo”.

Di fatto Amazon se ne lava le mani e attribuisce a circostanze esterne, nello specifico ad un aumento generale dei costi, le cause dell’aumento dei prezzi.

“Consegne più veloci e più offerta per l’intrattenimento digitale di qualità”

Per calmare gli animi dei clienti, che sicuramente non avranno gradito queste novità, Amazon spiega che sono stati comunque apportati miglioramenti significativi nei servizi: “Continuiamo ad impegnarci per migliorare il servizio di Amazon Prime per i nostri clienti. È la prima volta che modifichiamo il prezzo di Prime in Italia dal 2018.

Nel frattempo, abbiamo ampliato la selezione di prodotti disponibili con consegna Prime veloce illimitata, senza costi aggiuntivi; abbiamo attivato e migliorato la consegna di generi alimentari con Amazon Fresh; e abbiamo aggiunto sempre più intrattenimento digitale di qualità, come serie TV, film, musica, giochi e libri. In particolare, Prime Video ha ampliato la raccolta di serie e film Amazon Originals e ha attivato l’accesso allo sport dal vivo, come la UEFA Champions League”.

Basterà questo per placare la comprensibile rabbia degli utenti?

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