Lo rivelano le testate belghe Le Soir e Knack secondo i quali Panzeri e gli altri tre sono stati “trattenuti per un interrogatorio” e hanno subito perquisizioni domiciliari.
“La polizia giudiziaria federale ha effettuato 16 perquisizioni – ha confermato l’ufficio del procuratore federale – in diverse località nei dintorni di Bruxelles. Queste perquisizioni sono state effettuate nell’ambito di un’ampia indagine per presunti atti di organizzazione criminale, corruzione e riciclaggio di denaro”.
Gli inquirenti sospettano che “un Paese del Golfo abbia tentato di influenzare le decisioni economiche e politiche del Parlamento europeo”.
Secondo i media belgi il Paese in questione è il Qatar e tra le persone coinvolte c’è appunto Panzeri, che terminato il mandato di europarlamentare ha continuato a lavorare a Bruxelles come lobbista.
Panzeri, che è stato componente anche della direzione dei Ds nel 2004 era stato eletto a Bruxelles nelle liste degli allora “Uniti per l’Ulivo” ; in precedenza aveva rivestito a lungo il ruolo di sindacalista ed era stato segretario della Camera del Lavoro di Milano.
Nel 2014 è stato rieletto all’assemblea Ue in quota Pd, partito che ha lasciato nel 2017 aderendo ad Articolo Uno.
Nel 2019 ha fondato nella capitale belga una ong denominata “Fight Impunity” di cui è attualmente presidente.
Il fascicolo è stato aperto nel luglio scorso dal pubblico ministero Michel Claise, specializzato in reati finanziari.
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