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Buono postale della nonna ritrovato dopo 70 anni: la battaglia legale di Aniello per ottenere il rimborso

Il signor Aniello Coppa, classe 1951, ha recentemente scoperto, nella casa della nonna paterna a Ponza (il padre era un appuntato della GdF), scatola di scarpe, con all’interno un buono postale fruttifero emesso nel 1952 per il valore nominale di lire mille

Pubblicato il 10 Febbraio, 2024

E’ un uomo originario di Ponza, ma residente a Ischia, il protagonista di una vicenda purtroppo comune in Italia. Il signor Aniello Coppa, classe 1951, ha recentemente scoperto, nella casa della nonna paterna a Ponza (il padre era un appuntato della GdF), scatola di scarpe, con all’interno un buono postale fruttifero emesso nel 1952 per il valore nominale di lire mille. 

Per cercare di ottenere il rimborso, Aniello si è rivolto all’associazione Giustitalia, che ha fatto una stima del titolo: il rimborso, con il favore degli interessi legali, della rivalutazione e della capitalizzazione, dalla data di emissione a quella del ritrovamento, vale una cifra pari a circa 22 mila euro. 

L’uomo ha conferito mandato all’Avv. Francesco Di Giovanni dell’Associazione Giustitalia (www.associazionegiustitalia.it), che si occupa, tra le altre cose, su scala nazionale ed internazionale del rimborso dei buoni postali e dei titoli di Stato, di agire al fine del recupero della somma presso Poste italiane ed il Ministero dell’ Economia e delle Finanze obbligati in solido ad  “onorare” tutti i debiti esistenti anche prima dell’avvento della Repubblica Italiana. 

I due Enti, infatti, rispondono in solido non solo dei Titoli di Stato emessi durante la vigenza della Repubblica Italiana, ma anche durante la vigenza del Regno d’Italia. 

Per quanto concerne la presunta prescrizione del diritto al rimborso eccepita da Poste italiane, l’art. 2935 del C.C. statuisce che “la prescrizione comincia a decorrere dal giorno in cui il diritto può essere fatto valere”. Quindi, nel caso di specie, il giorno di decorrenza della prescrizione che è decennale comincia a decorrere dalla data del ritrovamento del Titolo stesso (e diversamente non potrebbe essere visto che il Sig. Aniello prima di tale data ignorava l’esistenza del suo credito). 

Solo per offrire qualche dato statistico : In Italia ci sono circa 10 milioni di Titoli di Credito “Antichi” (tra buoni postali, libretti bancari, Bot, ecc. non riscossi ed ancora riscuotibili) e, purtroppo, c’è molta disinformazione anche da parte degli Enti preposti al pagamento. 

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