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Cannabis light, il Governo la mette di nuovo fuori legge

Pubblicato il 12 Gennaio, 2022


La Cannabis light, a basso contenuto di Thc è di nuovo illegale, considerata come un vero e proprio stupefacente.

Ma come è accaduto? Nel Bel Paese era in vendita in negozi specializzati, tabaccherie e distributori automatici.

Le nuove regole che riguardano la produzione: sono state votate oggi, 12 gennaio dalla Conferenza Stato-Regioni, insieme al ministero dell’Agricoltura. Mariastella Gelmini, ministro per gli affari regionali e le autonomie nel governo Draghi, è tra coloro che se ne sono occupati.

Ecco il testo del decreto

Ecco quanto si legge al punto 4 del decreto: “la coltivazione delle piante di Cannabis ai fini della produzione di foglie e infiorescenze o di sostanze attive a uso medicinale” è disciplinata dal Testo Unico sugli stupefacenti, tabella 309/90. Non è più importante la presenza di sostanze psicoattive al di sopra dei limiti della legge sulla filiera agroindustriale della canapa, datata 2016. Ecco perché tutti i coltivatori e i rivenditori di infiorescenze di “cannabis light” potranno essere colpiti da sanzioni derivanti dall’apparato penale del DPR 309/90. La coltivazione è vietata, senza un’autorizzazione da parte del Ministero della salute.

Il settore potrebbe essere cancellato?

Il settore di produzione e commercializzazione lamenta forti perdite economiche. Luca Fiorentino, Ceo di un’azienda di distribuzione del prodotto, si è espresso in questo modo: “Ci saranno molti e inutili sequestri in tutta Italia, subiremo processi e intaseremo i Tribunali di mezzo Paese senza una vera ragione logica.
Tutta la filiera rischia di chiudere da un giorno all’altro, perché di fatto per la legge italiana diventiamo spacciatori veri e propri. Di fatto torna tutto alle case farmaceutiche che restano le uniche a poter produrre fiori, condannando a chiudere 3mila imprese, la maggior parte delle quali agricole”.

Corte Costituzionale: che cosa succede il 15 febbraio

Intanto, si attende una pronuncia della Corte costituzionale, per il 15 febbraio: oltre che sui sei quesiti relativi alla giustizia e all’eutanasia, la Consulta deciderà anche in merito al referendum sulla cannabis. Nel pomeriggio di oggi (12 gennaio) la Corte di Cassazione ha validato le oltre 600mila firme raccolte dal comitato promotore “Referendum cannabis legale“.

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