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Carabinieri, contrasto a traffico illegale specie animali protetti: 6 denunce, 35 esemplari sequestrati

I Carabinieri forestali del Centro Anticrimine Natura di Palermo hanno condotto l’operazione nell’ultimo mese.

Pubblicato il 26 Aprile, 2024

Prosegue senza sosta l’attività dei Carabinieri forestali del Centro Anticrimine Natura di Palermo rivolta al contrasto al traffico illegale di animali appartenenti a specie protette. Gli sforzi profusi lo scorso anno, durante il quale sono stati sequestrati oltre 300 esemplari in via d’estinzione e denunciate oltre 30 persone, hanno solo parzialmente ridotto il fenomeno.

Infatti, nel solo mese di gennaio 2022 sono state 4 le persone denunciate e 35 gli esemplari sequestrati, tra specie di avifauna selvatica e testuggini, grazie alla costante attività di analisi e controllo del mercato nero degli animali e la sinergia informativa con gli altri reparti dell’Arma presenti a Palermo.

Anche in occasione delle ultime azioni di contrasto sia il Nucleo Cites di Palermo che il Distaccamento di Punta Raisi hanno denunciato all’autorità giudiziaria soggetti che avevano messo in vendita, senza avere alcuna documentazione comprovante la legale detenzione degli esemplari, complessivamente 32 esemplari di fringillidi, prevalentemente appartenenti alla specie Carduelis carduelis (nome comune: cardellino), e 3 esemplari di testuggine di terra appartenenti alla specie Testudo hermanni.

Tutti gli esemplari sequestrati sono stati affidati alle cure di Centri di conservazione della fauna selvatica, allo scopo di riadattare gli animali alla vita selvatica nell’ottica, dove possibile, di un reinserimento nei rispettivi habitat di provenienza. In alcuni casi sono stati anche ritrovati e sequestrati gli strumenti utilizzati dai bracconieri per l’uccellagione.

L’attività non si è limitata solo a questo: sempre nel mese di gennaio sono anche stati denunciati 2 soggetti per detenzione di animali pericolosi senza la prevista autorizzazione prefettizia e sono stati elevati verbali amministrativi per oltre 12mila euro per violazioni connesse alla normativa Cites, all’iscrizione all’anagrafe canina, alla normativa sul corretto esercizio del prelievo venatorio, al malgoverno di animali, e alla movimentazione di equidi.

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