Pubblicato il 8 Aprile, 2024
Avevano 25 e 27 anni, i carabinieri che sono stati uccisi dal Suv che li ha travolti mentre erano nella loro auto di servizio sulla statale 91, nella zona tra Eboli e Campagna, nel salernitano. La morte di Francesco Pastore e Francesco Ferrara fa ancora più rabbia.
Perché le viete del maresciallo e dell’appuntato sono state spezzate da una 31enne che era alla guida sotto l’effetto di alcol e cocaina.
Ma non basta: la 31enne che ha provocato pure il ferimento di un terzo carabiniere, il maresciallo 29enne Paolo Volpe, ricoverato in gravi condizioni, ha precedenti penali proprio per droga.
Era da poco tornata in libertà dopo un condanna per traffico si stupefacenti: 5 anni fa è stata arrestata insieme con alcuni familiari, tutti appartenenti a un sodalizio criminale con la ‘ndrangheta, e ha scontato tre anni in carcere.
La 31enne era in compagnia di una 18enne e si scontrata anche con un’altra auto, ferendo 75enne, anch’egli in prognosi riservata così come il militare superstite nell’ospedale Cardelli di Napoli.
Secondo quanto ricostruito dalla polizia stradale, i carabinieri stavano attraversando un incrocio svoltando a sinistra quando la Range Rover guidata dalla 31enne, proveniente dal versante opposto, li ha centrati in pieno, per poi finire sull’altra auto.
A Manfredonia, in provincia di Foggia, una folla si è stretta attorno alla famiglia di Francesco Pastore, di origini pugliesi così come Francesco Ferraro, nato a Montesano Salentino, nel leccese.
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