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Caro bollette, monumenti spenti in tutta Italia per protesta. A Lecce buio in Piazza Sant’Oronzo

Pubblicato il 9 Febbraio, 2022

Non solo il Covid. A preoccupare , forse ancor di più, milioni di italiani in questo inizio 2022 è sicuramente il caro bollette. Numerosi sono i sit in che in tutta Italia si stanno svolgendo nelle ultime ore per esprimere il dissenso nei confronti di questa situazione. Prevista per domani, invece, un’iniziativa che in quasi tutte le città italiane vedrà luci spente nei più importanti monumenti cittadini. Almeno per mezzora. Anche Lecce aderisce a “Caro bollette – Luci spente nei Comuni”, la protesta simbolica, promossa da Anci (Associazione Nazionale Comuni Italiani), contro il rincaro dei costi energetici, che avrà pesanti ripercussioni su famiglie e imprese, già duramente provate dalla pandemia, ma anche sui bilanci degli enti locali, mettendo a rischio l’erogazione di servizi alle comunità. In tutte le città che aderiscono verrà spento un edificio rappresentativo o un luogo significativo giovedì 10 febbraio per 30 minuti dalle 20 alle 20.30. A Lecce, per l’occasione, in quella mezz’ora, saranno spenti i 4 pastorali dell’Ovale di sant’Oronzo e l’illuminazione del Sedile

Caro bollette, partecipa anche Lecce. Le dichiarazioni del sindaco Salvemini

“Spegneremo la nostra piazza – dichiara il sindaco Carlo Salvemini, delegato Anci Rifiuti ed Energia – per rappresentare il disagio che vivono i nostri concittadini, chiedere ulteriori misure a sostegno di famiglie e imprese e l’istituzione di un fondo che consenta ai Comuni di reggere il caro bollette e l’aumento dei costi dell’energia senza dover ancora una volta rimodulare al ribasso le voci di spesa per i servizi. Secondo le prime stime, la “bolletta energetica” del nostro Comune rispetto allo scorso anno lieviterà di oltre 500mila euro. Una somma che per un ente in strutturali difficoltà economico-finanziarie come il nostro – che condivide questo stato con tantissimi altri Comuni, grandi e piccoli, in Italia – significa ulteriori rinunce. Come ha detto il presidente Anci Decaro, è paradossale trovarsi chiamati ad un impegno straordinario sulle progettazioni per ottenere gli investimenti del Pnrr e trovarsi invece in difficoltà nel fare fronte alle spese correnti. Alle esigenze del presente“.

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