Pubblicato il 22 Settembre, 2023
E’ stato ammesso alla giustizia riparativa, Davide Fontana.
E’ il bancario condannato in primo grado a 30 anni per l’assassinio, lo smembramento e l’occultamento del cadavere di Carol Maltesi uccisa a Rescaldina, nel Milanese, l’11 gennaio 2022.
La corte d’Assise di Busto Arsizio ha accolto, per la prima volta in Italia, la richiesta dell’uomo che, però, non è alternativa all’iter penale né incide sul piano civilistico.
La misura, introdotta di recente dalla riforma Cartabia, “consiste nella ricostruzione del legame spezzato tra vittima, reo e comunità” e offre al detenuto un percorso di recupero e consapevolezza finalizzato a riparare il danno davanti alla società e alle parti offese.
Fontana, scrivono i giudici, ha ribadito la propria volontà di riparare in concreto alla sua gravissima condotta chiedendo alla corte di permettergli di fare qualsiasi cosa si possa fare anche verso i parenti di Carol o altre associazioni.
Il pubblico ministero e i familiari si sono opposti, ma la legge consente anche che la richiesta venga inviata d’ufficio, in questo caso, al Centro per la giustizia riparativa e la mediazione penale del comune di Milano, perché verifichi la fattibilità di un programma di giustizia riparativa.
La decisione finale ora spetta agli operatori del centro di mediazione: Fontana non avrebbe in ogni caso alcun sconto di pena, beneficio processuale o carcerario.
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