Casaleggio e il nuovo Movimento: “Nei prossimi mesi concretizzerò i miei interessi”

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“La partecipazione e la cittadinanza digitale rimarranno sempre al centro dei miei interessi. Come questo si concretizzerà lo vedremo nei prossimi mesi”. Sono le parole di Davide Casaleggio, in un’intervista al Corriere della Sera. Il fondatore di Rousseau lancia oggi la sesta edizione della kermesse ‘Sum’.

Casaleggio: “Hanno paura di chiedere agli iscritti anche solo una rosa di nomi per il Quirinale”

Si è pentito di essersene andato? “il Movimento che abbiamo conosciuto non esiste più. Si ha paura di chiedere agli iscritti anche solo una rosa di nomi per il Quirinale, consultarli per cambiare il programma sulla politica estera o per capire chi candidare in un comune come a Palermo o in una regione come la Sicilia o ancora per permettere le candidature dal basso, inventando addirittura consultazioni con un mono-candidato. Questa paura delle decisioni dei cittadini sta annichilendo il consenso ai minimi storici e penso che il trend sia ormai irreversibile“.

Casaleggio fuori dal M5S: “Probabilmente ho aspettato troppo”

Ora quali sono le sue considerazioni? “Sono sempre rimasto delle mie convinzioni. Probabilmente ho aspettato troppo sperando che chi aveva la possibilità di fare la cosa giusta la facesse”. Conte è di nuovo leader, ma si compete anche in Tribunale. Casaleggio ha aggiunto: “La via scelta è illegittima come abbiamo segnalato come Rousseau lo scorso anno, come ha chiarito Beppe Grillo pubblicamente e come ha recentemente stabilito anche un tribunale. Non credo sia un caso che il 58% degli iscritti che avrebbero potuto votare ha deciso invece di astenersi o di votare contro. Persistere in questa direzione credo serva solo a trasformare il Movimento in una bad company da seppellire prima delle elezioni politiche“.

Casaleggio: “Gli iscritti non vengono mai consultati su temi politici, ma solo su quelli burocratici”

Conte rischia la crisi per l’aumento delle spese militari? “Dubito ci sarà alcuna crisi. Si è passati nel giro di una settimana dal dire sì alle armi all’Ucraina e sì all’aumento delle spese militari al 2% (voto dei parlamentari M5S alla Camera), al no ad alcun aumento massiccio delle spese militari (dichiarazione di Conte per richiedere il voto online degli iscritti), al sì allo stesso aumento con qualche anno in più, e comunque sempre sì all’invio di armi all’Ucraina. Tutto questo con gli iscritti che non vengono mai consultati su temi politici, ma solo su quelli burocratici. Sarà interessante capire chi e in che modo incarnerà il pensiero del Movimento in un momento in cui tutta la sua dirigenza è di nuovo sub iudice. Vedo una grande confusione e comportamenti schizofrenici dettati probabilmente dal fatto che non si sa più chi debba decidere“.

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Redazione Nazionale

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