Pubblicato il 5 Febbraio 2025
Non accenna minimamente a placarsi l’incendio politico scatenato dal caso Almasri, per il quale sono indagati Giorgia Meloni, Carlo Nordio, Matteo Piantedosi e Alfredo Mantovano. La sinistra è entrata a gamba tesa sulla questione, con attacchi durissimi nei confronti della Presidente del Consiglio assente in aula e degli altri esponenti di Governo.
Schlein contro Meloni
La leader del Pd Elly Schlein quando ha preso la parola ha attaccato frontalmente la Meloni, che secondo lei ha mandato i suoi amici ministri per parlare a nome. “Presidente del coniglio, scappa, scappa dalle sue responsabilità” – ha detto con sprezzante ironia la leader del Pd, chiedendo ancora spiegazioni sul rimpatrio di Almasri in Libia, accusato di essere un torturatore, con un volo di Stato.
#Meloni ha mandato i suoi amici ministri. Un atteggiamento da "presidente del coniglio", più che da presidente del consiglio. Ha dato lei l'ordine di riaccompagnare a casa il torturatore libico? Che cosa nasconde colei che grida al complotto e di non essere ricattabile? #Schlein pic.twitter.com/syICW2QL6m
— Kαrloѕ X. (@karlitos_x) February 5, 2025
Fratoianni mostra a Nordio la foto di una bambina torturata
Altrettanto veemente e vibrante è stato l’attacco di Fratoianni, deputato di Avs e segretario di Sinistra Italiana, che rivolgendosi a Nordio gli ha mostrato la foto di una bambina torturata. “Secondo lei, signor Ministro della Giustizia – ha tuonato Fratoianni – visto che ha approfondito così bene la questione, quando sono state fatte le torture a questa bambina? Nel 2014? Nel 2015? O nel 2016? Ce lo dica ministro, visto che ha giustificato una scelta politica e l’ha rivendicata come tale. Lei si è assunto la responsabilità di non fare il suo dovere e di consentire che un criminale fosse liberato e poi riaccompagnato a casa”.