Pubblicato il 27 Giugno 2025
Critiche alla decretazione d’urgenza, alla disomogeneità normativa e alle sanzioni eccessive
ROMA, 27 giugno. L’Ufficio del Massimario della Corte di Cassazione ha espresso forti perplessità sul decreto sicurezza, sottolineando una serie di criticità giuridiche e costituzionali in una relazione articolata di 129 pagine.
Un uso improprio della decretazione d’urgenza
Secondo la relazione, il decreto sicurezza riprende quasi integralmente il contenuto del disegno di legge precedentemente approvato dalla Camera dei deputati il 18 settembre 2024, senza che nel frattempo si siano verificati eventi straordinari tali da giustificare un provvedimento d’urgenza.
“Non vi è stato alcun fatto nuovo che possa configurarsi come ‘straordinario caso di necessità e urgenza’”, si legge nel documento.
La Cassazione sottolinea come questa scelta abbia compresso il normale iter legislativo, impedendo il pieno esercizio del dibattito parlamentare, soprattutto su temi delicati come la libertà personale e la materia penale, che sono protetti da riserva di legge.
Norme troppo eterogenee e sanzioni non proporzionate
La relazione denuncia anche l’eccessiva disomogeneità del testo, che risulta composto da norme eterogenee per oggetto e finalità, difficilmente riconducibili a un’unica logica normativa.
Inoltre, viene posta l’attenzione sulla sproporzione delle sanzioni previste, che potrebbero violare il principio di ragionevolezza e proporzionalità sancito dalla Costituzione.
Le disposizioni penali, sottolinea l’Ufficio del Massimario, sono suscettibili di controllo per eventuali vizi di manifesta irragionevolezza, in quanto incidono direttamente sulla libertà personale dei cittadini.
Una valutazione severa che apre il dibattito
Le osservazioni della Cassazione aprono un serio dibattito giuridico e politico sulla legittimità del decreto sicurezza e sul rispetto delle garanzie costituzionali. Il ricorso alla decretazione d’urgenza su temi di tale rilievo rischia di minare la qualità e la legittimità dell’azione legislativa. Fonte Ansa