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Casteldaccia: in gravissime condizioni l’operaio in ospedale

Pubblicato il 7 Maggio 2024

“Le condizioni sono gravissime per il danno multiorgano da tossicità diretta e da insufficienza polmonare con distress respiratorio”.

Il personale medico del Policlinico di Palermo ha fornito ulteriori dettagli sullo stato di salute di Domenico Viola, un operaio di 62 anni attualmente ricoverato in terapia intensiva. Questo segue l’incidente avvenuto ieri a Casteldaccia durante i lavori sulla rete fognaria.

Viola è stato l’ultimo ad entrare nei cunicoli e il primo ad essere soccorso dai vigili del fuoco e assistito dai paramedici del 118. Tra i pochi sopravvissuti alla tragedia, che ha causato la morte di cinque colleghi, ci sono Giovanni D’Aleo, 44 anni, Giuseppe Scavuzzo, 39 anni, e Paolo Sciortino, 35 anni. Questi tre individui sono stati interrogati dalla squadra mobile di Palermo, sotto la guida della procura di Termini Imerese diretta da Ambrogio Cartosio.

Gli inquirenti stanno cercando di ricostruire gli eventi avvenuti durante quelle tragiche ore a Casteldaccia al fine di determinare le responsabilità della tragedia. I vigili del fuoco, insieme ai paramedici del 118, sono stati i primi a giungere sul posto e hanno trovato i corpi delle vittime privi di maschere di protezione. Questo è stato considerato un grave errore durante operazioni delicate, come quelle svolte dalla Quadrifoglio Group srl per conto dell’Amap. Anche i dirigenti dell’azienda partecipata dal Comune di Palermo non sono stati in grado di spiegare questa negligenza. È risaputo che la presenza di gas letali durante le operazioni di sblocco delle fognature è una minaccia conosciuta. Oltre agli operai, sono stati interrogati anche il direttore dei lavori e il responsabile della sicurezza.

I cadaveri delle cinque vittime, tra cui Epifanio Alsazia, 71 anni, di Partinico, socio della ditta Quadrifoglio Group srl di Partinico, che aveva ottenuto l’appalto dell’Amap; gli operai Giuseppe Miraglia, 47 anni, proveniente da San Cipirello (Palermo), Roberto Raneri, 51 anni di Alcamo (Trapani), Ignazio Giordano, 59 anni (Partinico) e Giuseppe La Barbera, 28 anni, di Palermo (impiegato temporaneo dell’Amap), sono stati trasferiti presso l’istituto di medicina legale del Policlinico. Sono previste autopsie per determinare le cause della morte, che quasi certamente sono state provocate dall’idrogeno solforato inalato, trovatosi in una concentrazione dieci volte superiore ai livelli sicuri all’interno dei cunicoli.

Indagini sulle dotazioni di sicurezza degli operai

In aggiunta alla mancanza delle maschere con filtro, come evidenziato dai Vigili del Fuoco che hanno recuperato i corpi ieri, i cinque operai rinvenuti senza vita nel solaio e nella vasca della rete fognaria a Casteldaccia (Palermo) sembrano essere stati privi di tutti gli altri dispositivi di sicurezza richiesti dalla legge quando si lavora in ambienti confinati.

Per operare in questi spazi è necessario inoltre utilizzare, prima di addentrarsi, il gas alert, un dispositivo che permette di rilevare inquinanti, quello che è stato utilizzato dai Vigili del fuoco prima di intervenire nella fogna. Proprio questo strumento ha rilevato la presenza di idrogeno solforato in quantità dieci volte superiore al limite di sicurezza: è un gas prodotto dalla degradazione batterica, incolore ed estremamente tossico poiché irritante e asfissiante.

Immediatamente dopo l’incidente sul lavoro, gli inquirenti si sono diretti presso la sede della Quadrifoglio Srl, l’azienda di Partinico (Trapani) che ha vinto l’appalto dell’Amap di Palermo per i lavori di manutenzione della rete fognaria. Stanno indagando per verificare se gli operai sono stati adeguatamente istruiti, come richiesto dalla legge, per operare in ambienti confinati e se hanno ottenuto le necessarie certificazioni. Sono stati interrogati il direttore dei lavori e il responsabile della sicurezza, mentre si sta esaminando se, in conformità con la normativa, il responsabile designato era presente durante le operazioni che hanno portato alla tragedia. In caso di violazioni delle norme sulla sicurezza, il datore di lavoro è passibile di procedimenti penali.