Catania crocevia di cultura e religione col canto gregoriano

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Nella Cattedrale di Catania, con la solenne celebrazione eucaristica presieduta dall’arcivescovo Salvatore Gristina, si sono conclusi I Dies gregoriani.

Ad animare la liturgia oltre 100 tra corsisti e docenti provenienti da ogni parte d’Europa e dagli Stati Uniti. 

Tre giorni di studi, approfondimenti, confronto anche con altre religioni, organizzate dall’Associazione Sicilia Gregoriana, dall’Arcidiocesi, dall’Università  e dall’assessorato alla cultura del comune di Catania con la collaborazione dell’Associazione Internazionale Studi di Canto Gregoriano. 

Studiosi, docenti, ricercatori, tra loro Franz Prassl e Riccardo Zoja, divulgatori e semplici appassionati si sono dati appuntamento a Catania, i cui secoli di storia ne fanno crocevia di cultura e luogo di possibile dialogo tra le religioni. Il gregoriano è veicolo del Sacro ma anche arte impalpabile, il cui fenomeno seppur calato nella musica non si basa principalmente su di essa. Sede dei Dies il Palazzo della cultura di Catania. 

Ad aprire i lavori i saluti dell’assessore alla cultura Barbara Mirabella che, assieme al presidente dell’associazione Sicilia Gregoriana, Mariella Milone, ha ricordato la figura di mons. Gaetano Zito, che nel 2016 accolse la proposta del musicista Franco Lazzaro e appoggiò l’iniziativa dell’istituzione a Catania, con la collaborazione del presidente dell’Associazione italiana di canto Gregoriano, e vice presidente dell’associazione internazionale, Giovanni Conti, di un corso triennale di studi di canto gregoriano di altissimo livello. 

“I Dies gregoriani –  ha detto l’assessore Mirabella – coinvolgendo personalità da tutte le parti del mondo sono occasione anche di promozione del nostro territorio e di turismo”.

Molti studiosi hanno apprezzato Catania e il suo centro storico e deciso di prolungare il loro soggiorno in Sicilia, altri si sono ripromessi di tornare. Grande ammirazione e stupore ha suscitato la chiesa del monastero delle suore di clausura di San Benedetto dove le Scholae gregoriane si sono esibite in concerto. Altrettanto apprezzate la Badia di Sant’Agata dove sono stati celebrati i Vespri votivi in onore di San Giuseppe e la chiesa di San Placido, dove è stata celebrata la compieta, presieduta dal maestro di Cappella della Cattedrale padre Giuseppe Maieli. Gradito poi dagli oltre 30 relatori l’omaggio dell’Arcivescovo Gristina: un libro su Sant’Agata, la cui storia e devozione sono state spiegate dal parroco della Cattedrale mons. Barbaro Scionti. 

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Alessandro Sofia

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