Quello che vedete è il foro di un proiettile. Perché a Librino i vigliacchi agiscono così. Si armano e colpiscono di nascosto.
Siamo nel popoloso quartiere della periferia di Catania da sempre abbandonato dalle istituzioni, dove i cittadini onesti sono costretti a subire la convivenza con quella delinquenza che vi si annida per farne nido, tana, territorio di sfruttamento, zona di frontiera dove agire infischiandosene di leggi e rispetto per chi non fa parte del loro branco.
Ancora una volta è stato preso di mira uno degli avamposti di chi si ostina ancora a credere nella rinascita del quartiere, di chi si ostina a offrire un’alternativa alle famiglie ed ai loro figli.
Colpi di pistola contro la porta della palestra dell’onlus e associazione sportiva I Briganti Librino Rugby. Colpi di pistola sparati da chi ha paura. Paura di chi non teme l’arroganza, la grettezza.
E’ l’ennesimo attentato subito dall’associazione. Lo scorso maggio qualcuno si è introdotto all’interno della struttura che ospita i Briganti e ha distrutto, dandogli a fuoco, il pullman.
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“Un paio di colpi di pistola sulla porta della palestra del Campo San Teodoro Liberato. Caro pistolero che vieni di notte, allora non hai capito niente.Qua siamo e qua restiamo”: reagiscono così, i Briganti. Come sempre, pronti a tutto, pur di andare in meta.
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